E’ polemica sui dati relativi alla diffusione del contagio da Covid19 in Sicilia, in particolare a Scicli dove si è registrato il primo decesso nell’isola a distanza di oltre un mese dall’ultimo. Nella terra del commissario Montalbano ci sono altri positivi, tra questi una donna ed una coppia di giovani fidanzati, originari della città del Ragusano, e 5 migranti,  ma in un servizio del Tg2, andato in onda ieri sera, si è parlato di focolaio, con 16 ragazzi infetti. Una notizia che non trova conferma da nessuna parte, del resto, nel report di ieri del ministero della Salute si indicano 21 positivi: 16 siciliani e 5 migranti. In merito ai primi, sono i due fidanzati di Scicli (la donna era stata contata nei giorni precedenti),  5 nel Messinese (4 scoperti con attività pre ricovero e uno contagiato da casi già noti e scoperto con le verifiche ordinarie), 4 a Catania e tre in provincia di Palermo che fanno riferimento a Carini come conferma il sindaco Monteleone. Insomma, di quei 16 ragazzi di Scicli non c’è traccia ma ormai il dentifricio è uscito dal tubetto e  gli albergatori del posto temono ripercussioni sull’arrivo dei turisti che scelgono questo fazzoletto della Sicilia sudorientale per vedere i luoghi e le spiagge  rese famose dalla serie televisiva tratta dai racconti di Andrea Camilleri. 

Il parlamentare nazionale della Lega, Nino Minardo, originario di Modica, ha scritto al direttore del Tg2, Gennaro Sangiuliano, spiegando le pericolose conseguenze che quel servizio potrebbe causare all’economia locale.  “Non c’è stato alcun focolaio – scrive il parlamentare nazionale modicano Nino Minardo –  Quanto accaduto è un fatto grave. E’ giusto tenere alta l’attenzione e rispettare le regole ma la TV di Stato non può dare queste notizie rischiando di creare allarme tra i cittadini ed enormi danni all’economia turistica in pieno agosto. Una delle voci fondamentali del bilancio siciliano e della provincia di Ragusa è proprio quella relativa al turismo e quanto accaduto purtroppo contribuirà ad accentuare la già esistente crisi economica e sociale”.

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