La sentenza della Cassazione che ha annullato la condanna a 9 anni in Appello nei confronti Rosario Greco, accusato di avere travolto e ucciso i due cuginetti di Vittoria, ha aumentato la soglia del dolore dei familiari di Alessio e Simone D’Antonio.
“Noi condannati a vita”
“Solo la nostra condanna è a vita” dice Alessandro D’Antonio all’AGI, commentando la decisione della Suprema Corte di rinviare il processo in Appello.
“9 anni erano già pochi”
“Pensavamo che almeno quei nove anni, che a noi sembrano comunque una pena troppo piccola, venissero mantenuti e invece oggi veniamo a conoscenza che la Cassazione ha annullato la sentenza di appello e si tornerà in aula. E sicuramente la pena non verrà aumentata ma diminuita. La nostra condanna è a vita: i nostri figli sono stati uccisi da una persona che guidava in stato di alterazione, a velocità folle”.
I commenti sui social
“Che vergogna..ma come può un genitore sopportare questo? Già devono sopportare il loro grande dolore che mai passerà” scrive una donna sulla pagina social dedicata ai due cuginetti.
“La pena più grande l’hanno avuta queste 2 famiglie ….lo stato italiano sarebbe da rinchiudere nelle carceri”
La sentenza in primo grado
La prima sentenza che lo riteneva colpevole di omicidio stradale, aggravato dall’uso di sostanza alcoliche e psicotiche, era stata emessa il 26 maggio 2020 dal Gup Ivano Infarinato a conclusione del processo si era celebrato con il rito abbreviato.
L’arresto dopo l’incidente
Rosario Greco era stato arrestato poco dopo quel drammatico incidente: il Suv che guidava travolse i due bambini che erano seduti sullo scalino di una casa nei pressi dell’abitazione di Alessio, che morì subito. Il cuginetto, Simone, sopravvisse per tre giorni e morì il 14 luglio in ospedale a Catania. A guidare l’auto era Greco, insieme a lui altre 3 persone.
I tre che accompagnavano in auto Greco, inizialmente, secondo gli inquirenti, avrebbero tentato di favorire l’imputato ma poi decisero di fornire un’esatta dinamica di quanto accaduto addebitando ogni responsabilità al conducente.
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