Una docente di Vittoria (Ragusa) aspetta dal 3 aprile il risultato del tampone per il coronavirus da parte dell’Asp.
E’ reclusa in casa in attesa di una risposta che non arriva ma con l’aggravante che avendo due genitori anziani non può accudirli perché se esce di casa rischia di commettere un reato.
Ha scritto al quotidiano ‘La Sicilia’ lamentando il suo disagio. La docente è stata sottoposta a tampone quando nel corso di una riunione in una scuola di Vittoria, due dei docenti partecipanti hanno accusato malori e sono risultati positivi al Covid19 perché in contatto con familiari provenienti dal nord Italia.
E’ stato fatto il tampone a tutti, ma solo qualcuno ha ricevuto l’esito immediatamente, tra l’altro negativo, ma gli altri docenti e il personale amministrativo aspettano l’esito del tampone fatto dai medici dell’Asp di Ragusa il 3 aprile scorso.
“Se consideriamo – dice la docente – che stiamo in casa dal primo di aprile, la nostra quarantena forzata dura da circa 20 giorni. In casa da più di 2 settimane, senza uscire neanche per la spesa, insieme a mia sorella e a due genitori ultraottuagenari, con la mamma affetta da altre patologie gravi non legate al virus. Se io esco di casa commetto un reato, così non è più possibile continuare”.
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