- Una coppia di Comiso arrestata per furto di energia elettrica
- La loro casa allacciata abusivamente all’illuminazione pubblica
- Marito e moglie sono ai domiciliari
Consumavano energia elettrica a profusione, praticamente senza limiti ma i carabinieri di Comiso hanno scoperto che la casa in cui vive una coppia di coniugi era allacciata abusivamente all’illuminazione pubblica.
Marito e moglie arrestati
Per questo motivo, i militari hanno arrestato entrambi, un uomo di 63 anni, con precedenti penali, e la moglie, 52nn2, che, come disposto dalla Procura di Ragusa, sono ai domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida della misura cautelare. Il controllo è scattato dopo una segnalazione dell’Enel che, dai riscontri dei consumi, avrebbe accertato uno squilibrio tra l’erogazione delle rete elettrica e la bolletta, praticamente a zero. Per cui, i militari della stazione di Comiso si sono recati nell’abitazione della coppia ed hanno poi scoperto lo stratagemma.
Evasione a Vittoria
I carabinieri della Compagnia di Vittoria hanno arrestato per evasione Francesco Campione, 46 anni, con precedenti penali, sottoposto agli arresti domiciliari. Nel corso di un controllo nel suo appartamento, i militari hanno scoperto che non era in casa: l’uomo è stato rintracciato a bordo di un’auto intestata e condotta dalla sua consorte, 43 anni. L’uomo è stato arrestato mentre la moglie è stata denunciata per procurata evasione;
Operazione antidroga a Ragusa
I carabinieri di Ragusa hanno portato a termine un’operazione antidroga, culminata con l’arresto di un giovane di 26 anni ed il sequestro di 2 chili di infiorescenze di marijuana occultate e confezionate in sacchetti termosaldati e pronte per la rivendita. Il blitz è scattato in una masseria, in una zona di campagna di Ragusa, e secondo gli inquirenti, coordinati dai magistrati della Procura di Ragusa, il 26enne è indicato come uno dei fornitori degli spacciatori del capoluogo ibleo. Son risaliti a lui ricostruendo la rete del piccolo spaccio fino ad arrivare ad uno degli hub principali. “Il ragazzo infatti riforniva con il suo prodotto almeno un paio di soggetti che poi si occupavano di rivendere al dettaglio lo stupefacente”.
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