I  carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Ragusa e del Nucleo operativo e Radiomobile della Compagnia di Modica,  al termine delle indagini relative all’omicidio di Giuseppe Lucifora, cuoco modicano di 57 anni, avvenuto a Modica, lo scorso 10 novembre 2019, su disposizione del gip Eleonora Schininà, hanno eseguito ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di  un carabiniere già ascoltato a Febbraio nell’ambito delle indagini suq uesto delitto. Si tratta di Davide Corallo, originario di Modica, 31 anni.

“Le complesse e prolungate indagini condotte dai militari dell’Arma e coordinate dal pm Francesco Riccio non hanno tralasciato nessuna delle ipotesi inizialmente paventate e ritenute plausibili, arrivando infine all’individuazione del soggetto responsabile, grazie anche al determinante apporto del reparto speciale dell’Arma preposto alle investigazioni scientifiche, il Ris di Messina“.

L’analisi tecnica dei campioni biologici insieme ai segni di violenza  sul corpo della vittima  “hanno consentito altresì di ricondurre i motivi del gesto a verosimile movente passionale, attesi i rapporti pregressi con la vittima” fanno sapere i carabinieri.

A determinare la svolta nelle indagini sono stati, dunque, proprio i risultati delle tracce di Dna raccolte dai Ris dei carabinieri di Messina all’interno della stanza dove è stato trovato ucciso il cuoco di Modica.

L’indagato, durante il lungo interrogatorio al quale era stato sottoposto tra il 13 e il 14 febbraio scorso, alla presenza dei suoi legali, aveva sempre escluso la sua presenza nel luogo dell’omicidio il giorno dell’uccisione di Peppe Lucifora, sostenendo invece di averlo incontrato nei giorni antecedenti. Ma il riscontro scientifico dell’esame autoptico e degli esami tossicologici rinvenuti nella stanza di Lucifora avrebbero fornito elementi utili per ricondurre, secondo l’accusa, la presenza del carabiniere in quella abitazione nell’arco di tempo in cui il delitto è stato consumato. Secondo i risultati dell’autopsia, qualcuno aveva colpito Lucifora con violenza tanto da fargli perdere i sensi e lo aveva soffocato strangolandolo con la mano destra. Lucifora venne trovato parzialmente svestito

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