“Mentre a Roma si discute, Sagunto viene espugnata. È proprio il caso di dirlo, mentre Regione e eredi della fornace Penna litigano sull’esproprio, l’importante bene archeologico cade a pezzi. Cosa si aspetta a fare qualcosa di concreto? Che non rimangano in piedi nemmeno un paio di pietre? La Regione si attivi perché la Fornace venga messa subito in sicurezza, senza perdere ulteriore tempo”. Lo afferma la deputata del M5S all’Ars Stefania Campo, commentando il crollo di ben tre arcate dell’importante struttura di Scicli (RG), testimonianza di archeologia industriale e spesso set di fiction tra cui quella del “Commissario Montalbano”.

Nuovo crollo annunciato

“Non possiamo rassegnarci – afferma Campo – a vedere sparire, crollo dopo crollo, un pezzo importante della nostra storia. Sin dall’inizio di legislatura chiediamo la messa in sicurezza del bene, ma si è continuato a fare orecchie da mercante, chiudendo colpevolmente gli occhi davanti ai ripetuti crolli, verificatisi praticamene ogni anno”.

Servono interventi rapidi

fornace penna“Speriamo – continua la deputata – che il disastro di oggi serva quantomeno a far prendere coscienza a chi dovere della improcrastinabilità di rapidi interventi di messa in sicurezza, coinvolgendo anche la protezione civile. Il nostro timore è che ora sia in pericolo il pezzo più significativo della struttura, la Torre della ciminiera”.

Altri crolli nel Ragusano

“Purtroppo – conclude Campo – questo non è l’unico crollo avvenuto in queste ore nel Ragusano. A quello della Fornace si aggiunge infatti quello della Torre Faro di Pozzallo, la cui precarietà era stata segnalata a questo governo del nulla, che non ha mosso un dito per impedirlo”.

Le stime

Secondo le stime fatte il valore dell’immobile ammonterebbe a 535mila euro ma servirebbero almeno 5 milioni per per il restauro e 350 mila euro per la messa in sicurezza.

Non sarà semplice mettere insieme la lunga trafila di eredi che possiedono le quote dell’immobile. Sarebbero ben 29 le famiglie con cui la Regione dovrà interfacciarsi. Gli stessi eredi anni fa si erano visti respingere dal comune di Scicli un progetto di riqualificazione che avrebbe trasformato i ruderi in un albergo a 5 stelle.

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