I carabinieri di Ragusa hanno eseguito una misura cautelare nei confronti di un 36enne accusato di tentato omicidio. Un arresto frutto di una indagine complessa, risalente all’ottobre dello scorso anno, periodo in cui l’indagato, avrebbe inflitto diversi colpi di piccozza sulla testa di un uomo, un conoscente.

L’aggressione con la piccozza

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, il 36enne, che stava percorrendo a piedi un tratto di strada di Comiso, dopo aver visto il rivale a bordo della sua auto, si sarebbe avvicinato per aggredirlo con quell’arma. Non sono ancora chiare le ragioni per cui l’indagato avrebbe aggredito la vittima, probabilmente c’erano delle ruggini tra loro ma resta da stabilire di che natura.

Vittima soccorsa dai passanti

“Nonostante la vittima avesse tentato più volte di parare i colpi con le braccia, solo l’intervento dei passanti riusciva ad interrompere la furia violenta dell’aggressore che si dava poi alla fuga a bordo di un veicolo facendo perdere le sue tracce” fanno sapere i carabinieri del comando provinciale dei carabinieri.

Le indagini dei carabinieri

La vittima, dopo i colpi ricevuti, fu trasportata all’ospedale “Guzzardi” di Vittoria per essere sottoposta ad un intervento per le lesioni subite. I carabinieri della Stazione di Comiso, poco dopo essere arrivati sul posto, sequestrarono la piccozza, avviando le indagini che hanno poi permesso di identificare il presunto aggressore.

“Il quadro indiziario e gli elementi investigativi – spiegano i carabinieri del comando provinciale di Ragusa – raccolti hanno così permesso di delineare le responsabilità del G.G. e definire con maggiore chiarezza la dinamica dei fatti, descrivendo una preoccupante pericolosità sociale e di reiterazione a carico dell’aggressore tale da far ritenere doveroso per la Procura della Repubblica avanzare richiesta al G.I.P. per l’emissione di ordinanza di custodia cautelare in carcere per il reato di tentato omicidio e porto di oggetti atti ad offendere. La misura cautelare concessa veniva eseguita materialmente dai militari della Stazione di Comiso”