Ancora lavoro nero e reddito di cittadinanza che in Sicilia si intersecano inesorabilmente alterando e distorcendo il mercato del lavoro. Questa volta a finire nel mirino il settore del packaging nella zona del Ragusano. Scoperti diversi lavoratori con contratti irregolari. In alcuni casi totalmente in nero e con il sussidio del reddito di cittadinanza.

Verifiche su 6 società

I finanzieri del comando provinciale di Ragusa hanno effettuato le verifiche nell’ambito delle costanti attività ispettive svolte a contrasto del sommerso da lavoro. Ad essere controllate 6 società operanti nel settore della fabbricazione e commercializzazione di imballaggi per uso ortofrutticolo.

La segnalazione all’Inps

In particolare, i militari della compagnia di Vittoria hanno individuato 10 lavoratori irregolari e 2 totalmente in nero. Questi ultimi risultati componenti di nuclei familiari percettori del reddito di cittadinanza. L’indebito sussidio è stato segnalato all’Inps per l’adozione dei provvedimenti di competenza.

Tre imprenditori segnalati

Le attività ispettive si sono concluse con la segnalazione all’ispettorato del lavoro di 3 titolari d’azienda. Ad essere state elevate varie sanzioni amministrative per un ammontare massimo di oltre 37 mila euro. “Il lavoro nero – si legge in una nota del comando provinciale della guardia di finanza di Ragusa – è piaga per l’intero sistema economico perché sottrae risorse all’erario. Mina gli interessi dei lavoratori, spesso sfruttati, e consente una competizione sleale con le imprese oneste”.

Operazione le Catanese qualche giorno fa

Questa non è altro che l’ennesima operazione della guardia di finanza in Sicilia sul fronte del contrasto all’economia sommersa. Appena qualche giorno fa altri 35 lavoratori in “nero” e 9 “irregolari” sono stati scoperti dalle fiamme gialle di Paternò. Sono venuti fuori nel corso di otto controlli eseguiti a Belpasso, Paternò, Bronte, Santa Maria di Licodia e Biancavilla, nel Catanese. I finanzieri hanno accertato che numerosi lavoratori degli esercizi commerciali, e non solo, erano retribuiti in contanti, in contrasto con la norma che prevede la tracciabilità delle retribuzioni di chi è impiegato.

Articoli correlati