Non avrebbero avuto nulla da fare quel giorno, il 19 settembre, e così si sarebbero recati in una casa disabitata per appiccare un incendio che ha danneggiato l’appartamento, ricavato in una palazzina vicina al teatro comunale di Noto.

Sono state le telecamere di sorveglianza a consentire alla polizia di Noto di identificare i responsabili: sono stati denunciati due quindicenni ed un ventinovenne che rispondono di danneggiamento aggravato seguito da incendio in concorso. Nessuno avrebbe saputo dare una giustificazione a quell’azione ma sembrerebbe un atto di vandalismo, fatto sta che sono finiti nei guai e subiranno un procedimento giudiziario.

Per spegnere il rogo, è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco di Noto mentre gli agenti di polizia,  al comando del dirigente Paolo Arena, hanno scoperto che la casa era disabitata già da qualche anno. Le fiamme hanno danneggiato irrimediabilmente parte degli arredi mobiliari ed annerito le pareti.

“Dagli accertamenti investigativi avviati nell’immediatezza, si verificava – fanno sapere dal commissariato di polizia di Noto e dalla Questura di Siracusa – come all’interno le utenze di luce e gas fossero disattivate il che lasciava da subito supporre un’origine dolosa delle fiamme. Acquisite le immagini di un impianto di video sorveglianza installato nel circondario, gli investigatori notavano la presenza di due minori e di un maggiorenne volti noti per via di pregresse vicende giudiziarie. Gli stessi, dopo essersi trattenuti a circa 20 metri dall’abitazione, ideavano l’azione criminosa portandola a compimento negli istanti successivi”.

Le immagini, come sostengono gli inquirenti, hanno accertato che, nel momento dello scoppio dell’incendio, non c’erano altre persone presenti nella zona, fatta eccezione per gli indagati: uno di loro, dalle informazioni in possesso alla polizia, con un accendino avrebbe scatenato il rogo dopo aver forzato la porta di ingresso dell’appartamento. Poco dopo sono scappati in sella ad uno scooter ma non sapevano di essere stati filmati dalle telecamere della videosorveglianza.