- Convalidato l’arresto di un 30enne per detenzione di armi e munizioni
- Ha detto che la pistola l’ha eredita dal nonno ormai defunto
- Il gip, al termine dell’udienza, ha disposto i domiciliari
Ha detto che la pistola rinvenuta nella sua abitazione, che gli è costato l’arresto, l’avrebbe avuta in dono dal nonno, ormai defunto. Si è difeso così, davanti al gip del Tribunale, Sebastiano Tanasi, 30 anni, siracusano, nel corso dell’udienza al palazzo di giustizia di Siracusa al termine della quale il giudice ha convalidato la misura cautelare della Procura e degli agenti della Squadra mobile, disponendo per lui gli arresti domiciliari.
Il blitz a Cassibile
Il blitz della polizia è scattato nei giorni scorsi nell’abitazione dell’indagato, difeso dall’avvocato Junio Celesti, ed insieme agli agenti c’erano anche i cani dell’unità cinofila della questura di Catania.
Il controllo sul terrazzino
L’attenzione degli investigatori e delle unità cinofile si è concentrata su un terrazzino dell’abitazione. L’intuizione investigativa è stata confermata perché proprio qui, nascosta all’interno di un calzino riposto in un borsello in stoffa di colore beige proprio sotto il davanzale della finestra, è stata rinvenuta una pistola marca Beretta, calibro 7,65 con caricatore monofilare rifornito di 7 cartucce ed un altro caricatore privo di cartucce, appartenente alla stessa arma.
Compagna denunciata
Mentre le operazioni di perquisizione erano ancora in corso, è sopraggiunto l’indagato. L’uomo è stato così arrestato ai domiciliari mentre la compagna, incensurata, è stata denunciata in quanto ritenuta responsabile in concorso degli stessi reati.
Condanna per detenzione di arma
Il gup del Tribunale di Siracusa ha condannato a 2 anni e 4 mesi di reclusione un operaio di 39 anni, Danilo Rugani, accusato di aver gambizzato, nel gennaio scorso, il vicino di casa nell’androne di una palazzina in via Ramacca, a nord di Siracusa.
Al termine della requisitoria, il pm della Procura di Siracusa aveva sollecitato una condanna più pesante, pari a 3 anni, per l’imputato, accusato di lesioni gravi e detenzione di arma. Secondo quanto emerso nel corso delle indagini, condotte dalla polizia di Siracusa, l’operaio avrebbe avuto timore che i suoi figli facessero acquisti di droga dal vicino, un 53enne, ambulante, con precedenti penali.
Poco più di un anno fa, le forze dell’ordine, nel corso di un blitz nella casa dell’ambulante, poi tratto in arresto per commercio di stupefacenti, venne trovato uno dei figli minorenne dell’operaio. Dopo l’agguato, il 39enne fuggì in sella ad uno scooter ma fu identificato grazie alle telecamere di sicurezza e nel corso degli interrogatori confessò di aver premuto il grilletto.
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