Non si placano le polemiche sull’istituzione di un biglietto per entrare nella riserva di Vendicari, nel Siracusano. Oltre alla bufera sui social, con tantissime persone contrarie alla decisione della Regione, c’è anche la polemica politica, innescata ieri da Italia Viva, che ha già preannunciato una interrogazione parlamentare. Oggi è il turno dell’ex deputato all’Ars, Enzo Vinciullo, che ritiene illegittimo il provvedimento.

” Ritengo che il biglietto di ingresso alla riserva, ad oggi, sia un atto amministrativo illegittimo in quanto è stato imposto senza tenere conto dell’art.1 della Determina assessoriale n.85 del 15 marzo 2015 che prevede la possibilità di istituire un ticket solo nel caso in cui siano garantiti i servizi minimi essenziali che il medesimo decreto riassume in: servizi igienici, punti acqua, tavoli e sedie e postazioni per la raccolta differenziata e non mi sembra che questi
servizi minimi siano garantiti”.

L’ex parlamentare attacca a testa bassa l’amministrazione Musumeci. “L’ennesimo paradosso kafkiano in salsa siciliana, quindi, che vede – dice Vinciullo – i turisti costretti ad una tassazione illegittima, pur non potendo usufruire dei servizi essenziali richiamati dallo stesso decreto, in quanto notoriamente sono inesistenti. Ecco come il Governo regionale aiuta il turismo in Sicilia. Questo provvedimento, che sicuramente ha l’obiettivo di ingrassare le casse regionali, certamente non raggiungerà mai l’obiettivo sperato. L’unico obiettivo che raggiungerà – ha proseguito Vinciullo – è quello di creare un ulteriore danno all’immagine della Sicilia e del Sud Est, in questo caso, perché il turista, abituato nei Paesi d’origine a pagare una tassa per avere in cambio dei servizi, non capirà mai il motivo di questo prelievo forzoso da parte della Regione e resterà quindi indelebile nel ricordo del visitatore l’immagine di una terra, la Nostra, che disattende le aspettative e non garantisce dei servizi in cambio di un prezzo imposto e riscosso.

“Il ticket, quindi – ha concluso Vinciullo – rimane oggi solo uno strumento vessatorio e illegittimo di pronta cassa e soprattutto, in questo periodo di profonda crisi economica, non poteva e non doveva esser istituito e si spera quindi che il Governo rinsavisca ed elimini il ticket imposto”