In una sola giornata, gli agenti di polizia hanno smantellato un bunker della droga, arrestando il proprietario, e contestualmente demolito le baracche abusive in via Algeri, nel rione della Mazzarrona, una delle aree più degradate della città e tra le principali piazze dello spaccio. In merito all’operazione antidroga, gli inquirenti hanno scoperto che un appartamento di una palazzina era sbarrato da  una porta in ferro aperta con un un flex.

Il sequestro

Una volta entrati nel fortino, i poliziotti hanno rinvenuto e sequestrato diversi quantitativi di sostanza stupefacente: 5 grammi di hashish, 2,5 grammi di marijuana, 4,5 grammi di crack, 2,15 grammi di cocaina, 3 bilancini di precisione ed altro materiale per il confezionamento. Sono state rinvenute 10 cartucce calibro 22 ed un  monitor collegato ad un sistema di video sorveglianza che permetteva allo spacciatore di controllare chiunque si avvicinasse.

Un casotto dello spaccio sul tetto

Inoltre, il  monitor era legato ad un sistema di telecamere installato sul tetto del palazzo ed è qui che è stato individuato un casotto, usato come bunker per lo spaccio, protetto da una porta in ferro nella quale era ricavata una fessura attraverso la quale lo spaccio di droga avveniva senza neanche il bisogno di aprire la porta.

Le ruspe sulle baracche

Contestualmente, gli agenti di polizia, insieme ad altre forze dell’ordine, secondo quanto disposto nel corso del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, stanno provvedendo alla demolizione di diverse baracche abusive disseminate in via Algeri, a ridosso delle palazzine popolari. Dentro, ci sono di solito animali, tra cui cani e volatili, in passato, in occasione di altre operazioni, si scoprì che erano anche depositi di droga, armi e munizioni.

“L’operazione, svolta con il supporto di personale e funzionari del Comune e dell’ASP, vedrà l’impiego di mezzi d’opera messi a disposizione dal Comune che stanno demolendo i manufatti abusivi. L’operazione di oggi consentirà il ripristino delle condizioni di salubrità, igiene e legalità in aree sensibili ove la presenza dello Stato deve essere riaffermata con decisione” spiegano dalla Questura.