Vittorio Sgarbi non rinuncia al prestito del Seppellimento di Santa Lucia, l’opera di Caravaggio, custodita a Siracusa, al centro di una polemica per il trasferimento al Mart di Rovereto dove sarà allestita una mostra sul maestro della luce. Il criterio d’arte è intervenuto a poche ore di distanza dalla decisione dell’Arcidiocesi di Siracusa di non prestare più il consenso al prestito, dopo aver dato il via libera nei mesi scorsi, dell’opera sostenendo che la tela può lasciare Siracusa solo in caso di interventi di restauro non eseguibili nella città siciliana. “Con amarezza – si legge nella lettera firmata dal vicario generale dell’Arcidiocesi di Siracusa, Sebastiano Amenta – dobbiamo prendere atto che il nostro parere, con i richiami e le condizioni indicate, non abbia ricevuto nessun tipo di riscontro”, dunque “chiediamo di voler riconsiderare l’intera vicenda del quadro in oggetto evitando l’allontanamento dell’opera dalla città se non giustificato da importanti esigenze di restauro non eseguibili in loco”.

Le replica del presidente del Mart, Vittorio Sgarbi non si è fatta attendere. “Sono pienamente d’accordo con la posizione della Curia di Siracusa che tramite il vicario del vescovo, Sebastiano Amenta, sottolinea che l’eventuale trasferimento sarà possibile solo da importanti esigenze di restauro non eseguibili in loco”.

Aggiunge Sgarbi: “Da questo progetto del Mart, comprese le polemiche che lo stanno accompagnando (tutte, comunque, riconducibili a rancori personali e contrapposizioni politiche di personaggi locali) Siracusa e l’opera del Caravaggio hanno intanto goduto di una grande operazione di promozione, quella che in questi anni gli improbabili odierni “difensori” dell’opera non solo non sono riusciti a condurre, ma mai potrebbero farlo, ostaggi come sono di un gretto municipalismo che è la negazione dei valori dell’arte e della cultura”.

Il riferimento di Sgarbi è alle associazioni, tra cui Italia Nostra Sicilia, Dracma, SiciliAntica, Comitato Ortigia Sostenibile, BCsicilia, e l’associazione Amici del Caravaggio, che hanno creato un fronte del No al prestito. C’è anche una petizione con 350 intellettuali italiani inviata al Governo nazionale per impedire il trasferimento.