• I sindacati di Polizia penitenziaria chiedono la rimozione del direttore del carcere di Augusta
  • Al centro dello scontro l’organizzazione del lavoro nel penitenziario
  • Inviata una lettera al Provveditore della Sicilia

E’ scontro tra i sindacati di Polizia penitenziaria e l’amministrazione del carcere di Augusta sull’organizzazione del lavoro nel penitenziario. Un braccio di ferro che va avanti ormai da anni ma nelle ore scorse, in una lettera inviata al Provveditore della Sicilia, Cinzia Calandrino, i rappresentanti della Cgil (Argentino), Cisl (D’Amico), Uspp (Argento), Cnpp (Di Carlo) e Sippe (La Rocca), hanno chiesto la rimozione del direttore della casa circondariale di Augusta, Angela Lantieri.

Nei giorni scorsi, lo stesso carcere è stato al centro dell’inchiesta della Guardia di finanza su un traffico di droga e di telefonini introdotti nel penitenziario conclusa con l’arresto di 16 persone, tra cui un agente di Polizia penitenziaria

L’affondo

Al centro della lite c’è il Pil, protocollo di intesa locale che disciplina l’organizzazione del lavoro nella struttura, e, secondo quanto denunciato da queste sigle sindacali, la direzione avrebbe disatteso quanto concordato nel corso di un incontro con lo stesso Provveditore.

La lettera

” Abbiamo apprezzato ed apprezziamo, dimostrata – scrivono i sindacati rivolgendosi al Provveditore –  nella conduzione delle dinamiche sindacali e di contrattazione, ma soprattutto la sua umiltà nel riconoscere quando bisogna fare un passo in dietro rispetto a degli errori commessi; passo in dietro che lei ha ordinato di fare al direttore della casa circondariale ordinando di azzerare tutti i cambiamenti  che non tenevano conto del PIL sottoscritto il 30 ottobre del 2o20″.

Rottura con il direttore

“Purtroppo, l’attuale autorità dirigente – spiegano i sindacati – dal suo insediamento è sempre venuta meno agli impegni assunti nelle contrattazioni decentrate, da anni ci siamo rivolti ai vari Provveditori che nel tempo si sono susseguiti e che, immancabilmente hanno tentato di spiegare alla stessa che, deve rispettare le norme contrattuali nonché gli accordi pattizi sottoscritti con le organizzazioni sindacali, che, altro non sono, i rappresentanti dei lavoratori”.