• Denuncia del garante dei detenuti del carcere di Siracusa
  • Assistenza medica precaria per gli ospiti del penitenziario
  • Personale medico carente a fronte di una popolazione carceraria enorme

Ad un anno dalla richiesta presentata all’Asp di Siracusa, non è ancora attiva la linea internet nel carcere di Siracusa per le prenotazioni delle visite diagnostiche in favore dei detenuti. Inoltre, il personale medico, all’interno della struttura, è carente ed a risentirne è l’assistenza sanitaria. Lo denuncia Giovanni Villari, il garante dei detenuti del penitenziario di Cavadonna, al termine di una ispezione compiuta il sette maggio scorso.

Le visite diagnostiche

“Resta ancora in attesa di essere collaudata la rete internet – dice Villari – che consentirebbe l’accesso più rapido e diretto delle prenotazioni di visite e controlli tramite il portale dell’ASP8 dedicato ai vari reparti sanitari di cui fa parte anche l’area penitenziaria, nonché per la richiesta di farmaci previsti ed essenziali per le cure e terapie da
somministrare quotidianamente ai detenuti. Chissà quando ciò avverrà, considerato che quasi dopo un
anno non si è giunti ancora alla conclusione dell’operazione”.

Carenza di personale medico

L’altro aspetto, per nulla secondario, è l’assistenza diretta ai detenuti. “Il personale in servizio al penitenziario è composto – dice Villari – ogni giorno da un solo medico di turno e mediamente due infermieri per una popolazione carceraria di 580 individui circa. Appare subito evidente quindi la problematica carenza di personale che si riflette immediatamente sulle esigenze di supporto medico sanitario ad una popolazione di detenuti a cui va rivolta quotidianamente attenzione per le molteplici e variegate necessità assistenziali e infermieristiche”.

Appello all’Asp

“Il problema è palese e si spera che l’Asp possa provvedere ad assegnare nuovo personale in aggiunta a quello che a tutt’oggi, con alacre impegno contribuisce al funzionamento dell’area sanitaria e al proseguimento del difficile e sensibile compito affidatogli” dice Villari.

Attese di 2 anni per una visita

Lo stesso Villari, quasi un anno fa, denunciò un’atavica  lentezza “sia per gli esami diagnostici sia per gli interventi chirurgici programmati, che superano molte volte attese di 1 o 2 anni”.

 

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