Con il Recovery Fund e l’emissione di Eurobond l’Unione Europea ha avviato una politica economica incentrata sulla spesa pubblica in deficit, in controtendenza rispetto alla fase dell’austerità. Secondo i COBAS tale svolta va resa strutturale, a partire dalla cancellazione del debito pubblico detenuto dalla BCE e dalle Banche centrali nazionali, che per l’Italia ammonta al 20% circa del debito complessivo.
Lo sciopero generale a Siracusa
Il PNRR italiano e degli altri paesi dimostra che non vi è stata invece una svolta nell’uso di tale massa di denaro, con elementi di continuità con la fase neoliberista. Con questo sciopero generale i COBAS scuola Siracusa puntano ad una radicale inversione di tendenza, rivendicando: la riduzione del tempo di lavoro a parità di salario per contrastare la disoccupazione dovuta all’informatizzazione e robotizzazione della produzione; un lavoro di qualità in termini di diritti, con il ritorno al contratto a tempo indeterminato come regola generale, l’innalzamento dei salari reali anche con un salario minimo legale europeo, l’abolizione del Jobs Act e della riforma Fornero sui licenziamenti individuali e collettivi; parità salariale per le donne; no allo sblocco dei licenziamenti; no alla sospensione del reddito per mancanza di Green pass; sì alla soppressione di appalti e subappalti, con internalizzazioni a partire dal pubblico impiego; la rivalutazione delle pensioni attuali e pensioni pubbliche garantite ai giovani; un reddito effettivamente universale, esteso anche alle/ai migranti, che rafforzi il potere contrattuale dei lavoratori; il rafforzamento dei sistemi ispettivi e del ruolo delle RLS, per una reale sicurezza sul lavoro, maggiori sanzioni per i datori di lavoro inadempienti; l’effettiva inversione di tendenza rispetto ai disastri ecologici e al cambiamento climatico provocati dal capitalismo, evitando operazioni di green washing.
Le altre richieste
E ancora: il rilancio dello stato sociale, tramite:
1) investimenti nella SCUOLA PUBBLICA, con la riduzione del numero di alunne/i per classe, l’aumento degli organici con l’assunzione di docenti con 3 anni di servizio e Ata con 2; per interventi immediati e di lungo periodo nell’edilizia scolastica e nei trasporti locali;
2) investimenti nella SANITÀ PUBBLICA, con l’assunzione a tempo indeterminato di operatori/trici sanitari/e, medici, potenziando la medicina sul territorio e nelle scuole, contro l’aziendalizzazione e la privatizzazione della sanità; per la sospensione dei brevetti e l’esportazione dei vaccini e della tecnologia per produrli in loco come strumenti indispensabili per la lotta alla pandemia;
3) potenziamento del TRAPORTO PUBBLICO, invertendo la tendenza rispetto alla privatizzazione e aziendalizzazione degli ultimi decenni, con il ritorno alla gestione diretta da parte dei soggetti pubblici.
Contro la repressione degli scioperi e delle lotte sociali, per una vera democrazia nelle aziende: contro il monopolio delle organizzazioni sindacali concertative, per dare ai lavoratori il potere di decidere chi deve rappresentarli.
“Fallimento nel Siracusano”
Nella provincia di Siracusa, i Cobas denunciano il fallimento delle Amministrazioni locali in materia di politiche sociali, di tutela dei beni comuni (qualità dell’aria, acqua pubblica), di salute pubblica (inquinamento industriale che continua a provocare patologie mortali e invalidanti).
A Siracusa hanno aderito al presidio COBAS SCUOLA Siracusa: PRC, Siracusa Ribelle, Sportello Sociale Borgata, PCI, appuntamento lunedì 11 ottobre, alle ore 10:30 al Tempio di Apollo.
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