- Nessuna condotta antisindacale da parte dell’Asp di Siracusa
- Il giudice del lavoro del Tribunale di Siracusa rigetta il ricorso dei sindacati
- Al centro della vicenda la sottoscrizione del contratto integrativo aziendale
Il giudice del lavoro del Tribunale di Siracusa, Viviana Urso, ha respinto il ricorso presentato dalla FP-Cgil ed ANAO- ASSOMED per condotta antisindacale imputabile alla direzione dell’Asp di Siracusa. Lo scontro giudiziario si riferisce alle contestazioni mosse dai sindacati al vertice dell’azienda sanitaria, guidata da Salvatore Lucio Ficarra, per “interruzione delle trattative per la definizione del contratto integrativo aziendale”.
Ritardi legati alla pandemia
In effetti, secondo quanto emerge nel pronunciamento del giudice, la contrattazione è partita in ritardo, “essendo stata nominata la delegazione trattante da parte Asp solo nell’aprile 2020 quando il CCNL (contratto collettivo nazionale di lavoro ndr) è stato firmato nel dicembre 2019”.
Ma era il periodo in cui esplose la pandemia, un evento che, nella tesi del giudice, ha avuto una sua rilevanza. “Non può non considerarsi il particolare momento vissuto – si legge nel dispositivo del giudice – dal Paese e dal Servizio sanitario in particolare, a causa dell’emergenza epidemiologica da Covid 19, che ha imposto all’azienda sanitaria, notoriamente e ragionevolmente, priorità di impegno per la gestione della crisi sanitaria, che comunque ha interessato anche provvedimenti adottati nell’interesse dei lavoratori”.
Ripresa delle trattative
Per il giudice, “da maggio a giugno 2020 le riunioni con le rappresentanze sindacali si sono succedute con assiduità”, inoltre, “nelle more degli incontri inoltre l’azienda, con deliberazione del Direttore generale del 23.7.2020, ha provveduto alla determinazione dei Fondi contrattuali”.
Stop ad ottobre per il Covid19
I sindacati hanno poi contestato lo stop alle trattative nell’ottobre del 2020 e su questo aspetto il giudice del lavoro del Tribunale di Siracusa evidenzia “che proprio nel mese di ottobre iniziava una nuova emergenza Covid 19, con la necessità da parte dell’Azienda di fronteggiare la “seconda ondata” di diffusione del virus” .
Le ragioni dell’Asp
Inoltre, “l’Asp – si legge nel dispositivo del giudice – ha dimostrato di avere proseguito l’attività prodromica alla sottoscrizione del CIA (contratto integrativo aziendale ndr) atteso che il 2.11.2020 il Direttore amministrativo aveva trasmesso al Direttore generale e per conoscenza a quello Sanitario l’ipotesi di contratto integrativo sulla base dell’“intervenuta pre-intesa con le organizzazioni sindacali della delegazione trattante”.
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