Gli effetti dei nuovi provvedimenti anti Coronavirus si riflettono anche sulle attività religiose. A Siracusa, l’arcivescovo Salvatore Pappalardo ha diposto delle prescrizioni per evitare rischi di contagio da Covid-19

“Il momento che stiamo vivendo – scrive monsignor Pappalardo – a causa della diffusione del coronavirus ci vede particolarmente chiamati a rinnovare la nostra vicinanza e il nostro servizio al Popolo Santo di Dio. Le Autorità civili stanno adottando provvedimenti volti a contenere l’epidemia e ad attenuarne, per quanto possibile, gli effetti a carico della salute pubblica. Il comprensibile smarrimento che la gente manifesta dinanzi alle notizie diffuse richiede da parte nostra lucidità e prudenza pastorale, prontezza nell’ascolto, nel conforto e nell’incoraggiamento, dando il nostro valido contributo nell’ostacolare ogni forma di allarmismo. Chiedo a tutti voi, carissimi presbiteri e diaconi, di continuare la nostra ordinaria missione nell’essere testimoni della fede, annunciatori della speranza e servitori nella carità”.

L’arcivescovo di Siracusa Pappalardo ha fatto riferimento in particolare all’articolo 2 del decreto sull’apertura ai luoghi di culto ed ha stabilito che fino al 3 aprile compreso si osservi quanto segue.

“Ogni parroco valuti se la partecipazione media dei fedeli alle celebrazioni eucaristiche, tenuto conto delle dimensioni dell’edificio sacro, sia tale da garantire il rispetto delle norme date (distanza interpersonale di un metro e limitazione di ogni genere di contatto fisico), disponendo di conseguenza circa le modalità per garantire le celebrazioni e la partecipazione alle messe; sono sospese le processioni e le feste esterne in onore dei Santi; sono sospese le attività di catechesi e di pastorale giovanile in genere, compresi gli esercizi spirituali con concorso di popolo;
sono sospese le attività dell’ISSR San Metodio. La direzione dell’Istituto valuterà la possibilità di un servizio e-learning; sono sospesi gli incontri didattici e formativi dei diaconi permanenti e degli aspiranti; l’assistenza ai fratelli bisognosi (mense, centri di ascolto Caritas) sia garantita adottando misure idonee all’osservanza delle norme date dalle Autorità civili. Con gli stessi criteri sia assicurata l’assistenza spirituale nelle Case di reclusione, negli ospedali e nei luoghi di sofferenza in genere. Sia comunque sempre garantita l’assistenza spirituale alle famiglie colpite da lutti; le strutture sanitarie e quelle residenziali per anziani, poste sotto la vigilanza dell’Ordinario diocesano, continuino nella loro competente azione di salvaguardia della salute degli ospiti e dei dipendenti.
Le disposizioni sono suscettibili di cambiamento a causa della continua evoluzione delle norme”.
L’arcivescovo incontrerà i vescovi di Sicilia per un confronto e l’adozione di linee comuni.

“A tutti – ha concluso l’arcivescovo Pappalardo – chiedo serenità e fiducia nella Provvidenza, certo di poter confidare nel comune senso di responsabilità. Santa Lucia, patrona della nostra Arcidiocesi, interceda per il nostro popolo così come tante pagine della storia della nostra Chiesa ci raccontano. Vi benedico di cuore”.

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