“Siamo ben consapevoli e più volte lo abbiamo espresso,  che il Governo nazionale non intende impegnarsi per agevolare gli ingenti investimenti di conversione delle imprese della raffinazione, decretandone la chiusura senza una concreta prospettiva di credibili e contestuali alternative”. Lo afferma il presidente di Confindustria Siracusa, Diego Bivona, in merito alle pesante situazione che sta interessando il Petrolchimico di Siracusa

Aria di smobilitazione

Il Polo industriale, che non è rientrato nel Pnrr ed attende la dichiarazione di area di crisi da parte del Governo nazionale, rischia di perdere, entro i prossimi 2 anni, Lukoil, il colosso russo della raffinazione.

Con la prospettiva di un’Italia senza auto alimentate con carburante fossile a partire dal 2035 e senza aiuti per la riconversione industriale, l’azienda è pronta a fare le valigie dal Petrolchimico che è il cuore pulsante dell’economia del Siracusano ed un pezzo importante del Pil della Sicilia.

Convocata la deputazione siracusana

Il presidente di Confindustria Siracusa ha, però, convocato la deputazione siracusana, nazionale e regionale, per lunedì prossimo, “per verificare la possibilità di concordare e condividere un percorso comune che, al di là delle logiche di appartenenza, possa realmente interpretare le istanze di una comunità che crede nello sviluppo sostenibile”.

La proposta di Cafeo (Lega)

“La deputazione nazionale e regionale siracusana firmi un documento per impegnare il Governo nazionale al sostegno ed alla riconversione del Polo petrolchimico di Siracusa”.

E’ la proposta del parlamentare regionale della Lega, Giovanni Cafeo, dopo le notizie allarmanti sull’abbondono, entro i prossimi due anni, di Lukoil, il colosso russo della raffinazione proprietario di 2 grossi stabilimenti nell’area industriale siracusana.

Unico fronte politico

“E’ giunto il momento di abbattere gli steccati ideologici – dice il deputato regionale della Lega, Giovanni Cafeo – creando un fronte politico compatto in grado di evitare una desertificazione economica, con conseguenze drammatiche per il territorio, sotto l’aspetto occupazionale e sociale”.

“Occorre, però, che la politica siracusana mostri compattezza e la firma di un documento, dopo aver sentito le aziende, rappresenterebbe una richiesta forte, ineludibile per il Governo nazionale”

C’è ancora tempo per gli aiuti

Il parlamentare regionale della Lega ritiene che ci sia ancora tempo per una riconversione dell’area industriale.

“Ogni iniziativa può essere utile per raggiungere un obiettivo strategico per il territorio. Il Petrolchimico di Siracusa – dice il deputato regionale della Lega, Cafeo –  rappresenta un pezzo importante non solo per la Sicilia ma anche per l’Italia, visto che, in questo territorio, si raffina una buona fetta di petrolio necessario per l’approvvigionamento energetico nazionale”.

“Le aziende vanno aiutate in un piano di riconversione che possa consentire nuove linee di produzione a minor impatto ambientale. La volontà da parte delle imprese c’è ma come per altri asset industriali occorre accompagnare questo cambiamento con evidenti ricadute in termini occupazionali”.