“Ho subito indicato un sub commissario che seguirà la vicenda da vicino, a breve mi recherò personalmente a Siracusa per insediare il tavolo tecnico e chiederò a chi ne farà parte la massima professionalità e il massimo impegno”.

Lo ha detto a Catana il presidente della Regione, Renato Schifani in merito alla vicenda del depuratore Ias di Priolo, che tratta i reflui civili di Priolo e Melilli ed i fanghi delle imprese della zona industriale, al centro di una inchiesta giudiziaria della Procura di Siracusa per disastro ambientale. L’impianto è sotto sequestro ed in corso l’incidente probatorio del gip del Tribunale di Siracusa. Tra i nomi che circolano sull’incarico ci sarebbe quello di Giovanna Picone.

“Faremo dei lavori”

“Faremo innanzitutto dei tiraggi per verificare l’entità dei lavori di riparazione a cui seguiranno le necessarie valutazioni. Sappiamo che alcune aziende hanno deciso di procedere in proprio, ma saremo sensibili a tutte le richieste delle imprese che volessero continuare ad allacciarsi all’impianto” ha aggiunto Schifani, a margine  della visita alle linee produttive della 3Sun, la fabbrica di pannelli fotovoltaici di ultima generazione alla zona industriale di Catania, assieme al ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, e all’amministratore delegato di Enel, Flavio Cattaneo.

Gip solleva salva Ias a Consulta

Contestualmente, il gip del Tribunale di Siracusa ha sollevato alla Consulta la questione di legittimità costituzionale di una delle norme riguardanti il salva Isab. Lo afferma Legambiente Sicilia che rende note le considerazioni del giudice, davanti al quale è in corso l’incidente probatorio per accertare le ipotesi accusatorie avanzate dalla Procura di Siracusa nel procedimento penale sul depuratore consortile Ias di Priolo Gargallo per disastro ambientale.

I dubbi del gip del Tribunale di Siracusa riguardano una specifica norma per cui “in caso di sequestro preventivo da parte dell’autorità giudiziaria di stabilimenti industriali dichiarati di interesse strategico nazionale o di impianti o infrastrutture necessari ad assicurarne la continuità produttiva, il depuratore Ias, consente al giudice di autorizzare la prosecuzione dell’attività se sono state adottate misure di bilanciamento tra le esigenze dell’attività produttiva e dell’occupazione e la tutela della sicurezza sul luogo di lavoro, della salute e dell’ambiente” spiega Legambiente Sicilia

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