Ha ammesso, nel corso dell’interrogatorio al palazzo di giustizia di Siracusa, che la droga e le armi trovate nella sua stalla, erano nella sua disponibilità.
Droga ed armi nella stalla
Una confessione, davanti al gip del Tribunale di Siracusa, che ha avuto l’effetto di fare uscire dal carcere il 58enne di Solarino, difeso dall’avvocato Junio Celesti, finito in cella nei giorni scorsi, in quanto trovato in possesso di 24 grammi di cocaina, 54 di hashish e 26 di marijuana e di una pistola calibro 7,65 con matricola abrasa con caricatore pieno e inserito e 47 proiettili.
Pistola dai Ris
L’arma è stata già inviata al Ris, Reparto investigazioni scientifiche di Messina per verificare l’eventuale utilizzo in episodi criminosi.
Scarcerato, vai a domiciliari
Come disposto dallo stesso gip, al termine dell’udienza di convalida della misura cautelare, il 58enne è stato accompagnato nella sua abitazione, agli arresti domiciliari.
Perso il reddito di cittadinanza
La confessione non gli permetterà, però, di beneficiare del reddito di cittadinanza, di cui l’indagato era percettore prima del blitz dei carabinieri della stazione di Solarino e del comando provinciale. I militari hanno segnalato la sua posizione all’Inps, per cui il sussidio è stato sospeso e probabilmente sarà revocato tra poco.
Truffe con il reddito di cittadinanza nel Siracusano
Il 30 per cento dei percettori del reddito di cittadinanza nei Comuni montani del Siracusano ha truffato. E’ quanto emerso al termine di un’indagine condotta dai carabinieri del comando provinciale e del Nucleo ispettorato del lavoro che hanno denunciato 9 persone.
False dichiarazioni
I militari hanno accertato in alcuni casi false dichiarazioni di residenza, in altri, la totale assenza di consumo di energia elettrica o di produzione di rifiuti, segnali inequivocabili della fittizia residenza fornita per giustificare la richiesta del beneficio.
Casi a Pachino
Nei giorni scorsi, a Pachino, nel Siracusano, gli agenti di polizia hanno denunciato un 32enne di Pachino percettore del reddito di cittadinanza scoperto a lavorare in nero in un negozio. E’ accusato di truffa ai danni dello Stato e contestualmente perderà il sussidio dopo la relazione delle forze dell’ordine all’Inps, l’ente che eroga il contributo.
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