Ha appena vinto il campionato italiano di Calisthenics Emanuele Majeli, siracusano, il cui sogno è quello di continuare gli studi universitari ed incassare una laurea. “Farò di tutto affinché questa disciplina possa diventare un lavoro, conciliando con i miei impegni universitari che presto mi porteranno alla laurea in fisioterapia” spiega il campione di una disciplina ancora poco nota al grande pubblico. Il Calisthenics è uno sport che si pratica a corpo libero ed è nato una decina di anni fa. Inizialmente è stato ideato come allenamento da strada in quanto non necessita di attrezzature da palestra per sviluppare muscolatura e forza. Infatti l’obiettivo principale di questa disciplina è il raggiungimento di quelle che gli addetti ai lavori chiamano skills, quindi delle figure e dei movimenti che vengono effettuati con la sola forza delle braccia in sospensione alla sbarra, alle parallele o anche sul pavimento, contrastando quindi la forza di gravità. Il raggiungimento di queste figure deriva da allenamenti specifici che partendo dalle basi più semplici e adatte a tutti, come le trazioni alla sbarra o i piegamenti sulle braccia, permette di arrivare alle figure più difficili e che poi sono quelle che gli atleti come me mostrano nelle gare più importanti.
” Lo pratico dalla fine del 2014-spiega il giovane atleta siracusano- mi sono appassionato a questa disciplina quando a 17 anni sentivo il bisogno di mettere muscoli come tutti i ragazzi di quell’età ma senza dover utilizzare per forza i pesi, e in palestra grazie a mio padre sono venuto a conoscenza di questo sport che coniuga allenamento ma anche divertimento. Vanto un primo posto – dice ancora il campione italiano nella gara internazionale più importante in Italia organizzata ogni anno dalla Federazione, un evento a cui hanno preso parte atleti da tutto il mondo. Sono attualmente il campione d’Italia in carica, e adesso voglio misurarmi in contesti internazionali. Non solo per provare a raggiungere il podio,ma anche per vivere l’ambiente e le emozioni, il senso di unione e condivisione che ogni competizione regala”.
Commenta con Facebook