A volte, per incassare la pensione di invalidità, bastava al paziente dire soltanto di avere una patologia senza il conforto di un esame diagnostico. E’ quanto hanno scoperto i carabinieri di Siracusa che hanno portato a termine l’operazione Povero Ippocrate su un sistema, composto da medici dell’Inps e dell’Asp di Siracusa e capace di assegnare pensioni di invalidità e di indennità a pazienti compiacenti.
Determinanti, ai fini dell’inchiesta della Procura di Siracusa, sono state le intercettazioni che hanno consentito di svelare questa presunta truffa. Tra le numerose in possesso agli inquirenti ce ne è una che riguarda la riunione della commissione tenuta a valutare le condizioni di un paziente. Secondo l’accusa, gli sarebbe stato attribuito il diabete sulla scorta delle sue dichiarazioni, inoltre sarebbe pure stato attestato pure il morbo di Parkinson solo per un tremore agli arti. A parlare sono Remo Ternullo, infettivologo ed ex sindaco del comune di Melilli, Antonino Zito, già presidente della commissione ed oggi in pensione nonché ex consigliere comunale di Siracusa, e Giuseppe Fazio, medico Inps.
Ternullo: “..Ha un Parkinson iniziale”. Zito: “Inziale”. Ternullo: “iniziale, sì: Zito: “Questi tremori… la possiamo mettere noi, la facciamo noi questa diagnosi”. Fazio: “Non ce l’abbiamo sui documenti”. Ternullo: “No, non c’è”. Zito: “No, non ce l’abbiamo, però possiamo mettere questo tremore, questo braccio, questo tremore all’arto superiore destro”. Secondo la ricostruzione dei magistrati e dei carabinieri di Siracusa, tra Zito e Ternullo ci sarebbe stato uno scambio di favori, in particolare Zito, per sdebitarsi, nella tesi dei pm, dai viaggi all’estero procurati dal collega ed ex sindaco di Melilli, “ricambiava in qualità di componente medico dell’Asp”.
Nelle intercettazioni, saltano fuori i dialoghi tra gli unici due arrestati: Santo Cultrera, neurologo dell’Asp e Rosaria Mangiafico, gestore di un patronato. I carabinieri, in una conversazione, li sentono parlare di soldi.
Cultrera: “Quindi, mi faccia capire, come siamo combinati, io non lo so..”. Mangiafico: “E allora…”. Cultrera: “50 per…” Mangiafico: “Aspetti un attimo… C. è pagato e poi c’è Ca. e Maz…” Cultrera: “Che sono, Come erano combinati questi?”. Mangiafico: “A Maz. gli ho dato 150 e 50, 250 gli avevo detto perché avevamo fatto l’ecografia”. Cultrera: “Va bene, ok.. anche per lei prima che si confonde: Mangiafico: “No, non mi confondo, io man mano ci metto i nomi nei soldi… io ci metto la graffetta, così ogni euro sono soldi suoi“. Cultrera: “Fa bene, fa bene”.
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