- Avvisi di conclusione indagini per 3 giovani siracusani
- Sono accusati dell’incendio di una macchina
- Dietro il gesto, una rivalità in amore
Gli agenti della Squadra mobile di Siracusa hanno emesso gli avvisi di conclusione indagini nei confronti di tre giovani, di cui due fratelli, 21 e 24 anni, per aver dato alle fiamme un’auto parcheggiata in una area condominiale, in via Italia, nella zona nord di Siracusa.
L’incendio in via Italia
L’incendio si è verificato il 9 gennaio scorso e secondo quanto emerso nelle indagini della polizia le ragioni di quell’intimidazione è legata a dei contrasti nella sfera sentimentale. Il proprietario dell’auto avrebbe corteggiato la donna di cui è innamorato uno degli autori del rogo che avrebbe, dunque, organizzato insieme ai complici l’avvertimento. Per appiccare le fiamme, gli attentatori hanno usato del liquido infiammabile, come emerso nel corso delle indagini, inoltre i poliziotti, poco prima di arrivare sul luogo del rogo hanno visto dei giovani fuggire in sella ad uno scooter.
Identificati grazie alle telecamere
Per riuscire a risalire agli autori sono state determinanti le immagini delle telecamere di sicurezza della zona, i filmati hanno consentito agli agenti della Squadra mobile, al comando del dirigente Gabriele Presti, di identificare i tre giovani. “Le immagini estrapolate ed esaminate, avevano immortalato l’incontro di tre giovani ragazzi che si erano dati appuntamento nei pressi del luogo teatro dell’evento al fine di predisporre tutto l’occorrente per commettere il reato. Di seguito, una volta fatto rifornimento di liquido infiammabile e fiammiferi, due dei tre ragazzi si sono recati materialmente ad appiccare il fuoco all’autovettura” spiegano dalla Questura di Siracusa.
I dissidi con il rivale in amore
Come spiegano gli stessi agenti, le indagini hanno permesso di accertare “che uno degli autori aveva avuto, in passato, dei dissidi con la persona offesa, dissidi dovuti a ragioni “sentimentali” poiché entrambi corteggiavano la stessa donna. I dissapori in questione, purtroppo, sono sfociati in una vera e propria spedizione punitiva, un regolamento di conti”.
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