Domani, domenica 26 gennaio, alle 11.00, nella Sala delle Verifiche del Complesso Monumentale dello Steri (piazza Marina, 61) prenderanno il via le iniziative dell’Ateneo per il Giorno della Memoria con l’inaugurazione della mostra “Gli studenti ebrei e l’Università di Palermo ai tempi del fascismo”.
Guardare al Giorno della Memoria dalla parte degli studenti. Più che un progetto, una vera e propria sfida, quella lanciata dall’Università degli Studi di Palermo: due giorni in cui a parlare saranno i documenti, ma anche le storie di chi quel dramma indicibile di perdere tutto in un soffio lo ha vissuto. Per la prima volta, si partirà proprio da quelle storie tirate fuori dagli archivi, che riprenderanno vita proprio da una mostra. L’esposizione, curata dal delegato del Rettore all’Archivio storico di Ateneo, Mario Varvaro, è un vero e proprio percorso attraverso il quale le voci dei ragazzi dimenticati riprendono a raccontare.
“Si parla spesso, e giustamente, dei professori che a causa delle leggi razziali furono costretti all’allontanamento. Però – commenta il Rettore dell’Università di Palermo, Fabrizio Micari – pur non sminuendo le atrocità di questi provvedimenti, la possibilità di mobilità da una sede all’altra in qualche modo metteva i docenti in una posizione maggiormente cautelata. Diverso è stato per gli studenti, a cui l’accesso all’Università è stato brutalmente negato: anche a chi era già iscritto e stava completando il percorso. E senza offrire la minima alternativa. Per questa ragione ci è sembrato doveroso, direi necessario, metterci nei loro panni”.
Si chiama “Ruah. Il respiro di Dio” lo spettacolo che aprirà il pomeriggio di domenica 26, alle 16.00, allo Steri, con la regia di Sabino Civilleri, gli allievi della Scuola dei Mestieri del Teatro Biondo e gli studenti del CdS Dams.
“Dice il Talmud babilonese che il mondo esiste solo grazie al respiro dei bambini che vanno a scuola. Abbiamo voluto intitolare Ruah. Il respiro di Dio la performance – si legge nelle note di regia – perché siamo convinti che in un tempo come il nostro, caratterizzato da un preoccupante ritorno di forme di antisemitismo, di intolleranza per il diverso e di indifferenza per la sorte e il dolore altrui, solo la dimensione della ricerca e dello studio, il ponte fra le generazioni e la fiducia nei nostri studenti possano offrire adeguate chiavi di lettura e figurare strade ancora percorribili per costruire il nostro futuro. La memoria e l’aprirsi dell’immaginazione alla pagina più dolorosa del nostro passato possono tenere desto il nostro presente”.
La seconda giornata di iniziative dedicate alla Memoria, lunedì 27 gennaio, avrà inizio alle 9.00 al Dipartimento Scienze Umanistiche (Aula Magna Ed. 12, Viale delle Scienze) con il corso di aggiornamento sulla Didattica della Shoah.
Interverranno Giorgio Cavadi sul tema “Audiovisivi e storia: un percorso didattico sul nazismo e i lager”, Matteo Di Figlia su “La memoria della Shoah nel dibattito politico italiano. Nodi tematici e biografici”, Ambra Carta su “Primo Levi nel canone scolastico. Cosa selezionare e perché” e Duccio Colombo su “La Shoah in Unione Sovietica: l’irrappresentato e l’irrappresentabile”.
La mattinata si concluderà al Museo Salinas, dove, alle 12.00, verranno presentate le mostre delle diverse realtà del sistema museale palermitano: insieme al Salinas, Palazzo Abatellis, il museo Riso e palazzo Mirto.
Lunedì 27 gennaio, alle 16.00, la Sala dei Baroni dello Steri ospiterà l’incontro “Gli studenti e l’Università di Palermo di fronte al razzismo fascista”. Dopo i saluti del Rettore Micari e del vicepresidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Giulio Disegni, gli studenti del laboratorio teatrale del Liceo “Galileo Galilei” di Palermo interverranno con “Nella bufera”, tratto dal testo “Józef Lewsztein” di Alessandro Hoffmann, con la drammaturgia e la regia di Adriana Castellucci.
Seguirà un seminario, coordinato da Matteo Di Figlia, con Alessandro Hoffmann, che parlerà degli studenti ebrei dell’Università di Palermo e Mario Varvaro che con l’intervento “Da cittadini a nemici” affronterà il tema del diritto come strumento di discriminazione fra Cicerone e le leggi razziali del 1938.
Alle 18.00 a prendere la parola saranno ancora una volta gli studenti, con “Le voci della memoria dall’archivio storico di Ateneo”.
Gli allievi del Liceo “Galileo Galilei” porteranno poi in scena “I segni dell’offesa. I docenti ebrei dell’Università di Palermo e le leggi razziste del 1938” (drammaturgia e regia di Adriana Castellucci). In seguito ci sarà un intervento musicale del trombettista Emanuele Lo Buglio.
Alle 18.30, nell’atrio dello Steri, verrà scoperta una lapide dedicata agli studenti ebrei dell’Università degli studi di Palermo colpiti dalle leggi razziali.
Le iniziative legate al Giorno della Memoria si chiuderanno il 31 gennaio alle 9.00 al Dipartimento Scienze Umanistiche (Aula magna Ed. 12, Viale delle Scienze) con l’intervento di Gadi Luzzatto Voghera, direttore della Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea sul tema “La Shoah nella didattica dopo l’era del testimone”.
Seguirà una tavola rotonda su Metodi di indagine e didattica interdisciplinare con Natascia Barrale, Rosaria Caldarone, Ambra Carta, Alessia Cervini, Duccio Colombo, Gabriella De Marco, Arianna Di Bella, Salvatore Di Piazza Rosa, Maria Lupo, Francesco Paolo Madonia, Salvatore Tedesco, Matteo Di Figlia e Daniela Tononi.
“Abbiamo voluto dedicare tempo e riflessione alla tragedia della Shoah proprio perché abbiamo sentito l’esigenza di affrontare i temi da più punti di vista. Cruciale – conclude il Rettore dell’Università di Palermo, Fabrizio Micari – è stato l’apporto degli studenti, che non si sono risparmiati nel dare il loro contributo, dimostrando ancora una volta l’importanza di coltivare memoria, affinché queste barbarie, queste oscenità non possano più verificarsi”.
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