“Procediamo per omicidio colposo ma non ci sono persone iscritte nel registro degli indagati”. Lo afferma il Procuratore di Siracusa, Sabrina Gambino, titolare del fascicolo, insieme al pm Carlo Enea Parodi, sul decesso di Calogero Rizzuto, il direttore del Parco archeologico di Siracusa morto nelle settimane scorse all’ospedale Umberto I di Siracusa per Covid19.

Gli inquirenti stanno ancora valutando sulle responsabilità del personale sanitario che ha seguito il paziente ma tutto ruota attorno alle accuse, mosse soprattutto dal parlamentare regionale del Pd, Nello Dipasquale, su presunti ritardi per il ricovero in ospedale di Rizzuto, mentre il direttore generale dell’Asp, Salvatore Lucio Ficarra, nei giorni successivi, ha replicato sostenendo che il paziente lo aveva rifiutato.

Una tesi, quest’ultima, fortemente contestata dalla famiglia del direttore del Parco archeologico di Siracusa, che, come fonte di prova, ha prodotto la richiesta di ricovero del medico di famiglia: un documento svelato nel corso della trasmissione Non è l’Arena di Massimo Giletti andata in onda domenica sera su La7. Questo il punto chiave della vicenda, su cui si sta concentrando il lavoro dei magistrati della Procura di Siracusa che avrebbero acquisito la cartella clinica del paziente ed al tempo stesso starebbero andando a ritroso nel tempo, dal momento in cui la vittima ha avvertito i primi sintomi fino al suo decesso.

Il parlamentare Nello Dipasquale, che ha anche presentato un’interrogazione al Presidente della Regione e all’assessore regionale alla Sanità per la rimozione del direttore generale dell’Asp, ha anche sostenuto la probabile origine del contagio: l’incontro, a febbraio, tra Rizzuto, con una delegazione coreana. Un elemento che, secondo il deputato regionale, era a conoscenza  del presidio ospedaliero. Ma la Procura ha altre vicende, legate al Covid19, di cui si sta interessando, tra cui gli esposti presentati da due famiglie dopo il decesso del loro congiunti all’ospedale Umberto I.

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