Il gip del Tribunale di Catania, Luigi Barone, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di sei persone, accusate di far parte parte associazione a delinquere di stampo mafioso, denominata Borgata, legata al clan mafioso di Siracusa Santa Panagia.

I nomi degli arrestati

Le misure, eseguite dai carabinieri del comando provinciale di Siracusa, hanno riguardato Gianclaudio Assenza, 29 anni, Salvatore Barresi, 47 anni, Danilo Greco, 38 anni, Robert Iacono, 24 anni, Johnny Pezzinga, 24 anni, e Davide Pincio, 51 anni.

Le attività del gruppo

Secondo quanto emerso nelle indagini, coordinate dai magistrati della Procura distrettuale antimafia di Catania, il gruppo si sarebbe specializzato nel traffico di sostanze stupefacenti, detenzioni di armi, estorsioni e danneggiamenti, finalizzati ma secondo gli stessi inquirenti gli indagati avrebbero anche messo in piedi un giro di bische clandestine, capaci di portare nella casse della gang cospicue somme in denaro.

L’operazione a novembre

Nel novembre scorso, i carabinieri del comando provinciale di Siracusa arrestarono, al termine dell’operazione Borgata, 19 persone, accusate, a vario titolo, di far parte del clan Borgata, associato a Santa Panagia. Anche in quella circostanza, le misure cautelari interessarono gli odierni arrestati ma soprattutto Luca Costanzo, indicato come il reggente della cosca, forte dell’investitura di Umberto Piantini, storico esponente di Santa Panagia.

Il pentimento di Costanzo

Solo che Costanzo, peraltro vittima di un agguato poco più di un anno fa in corso Timoleonte, nella zona della Borgata, ha deciso di diventare un collaboratore di giustizia e le sue rivelazioni hanno permesso ai carabinieri di Siracusa di comprendere, con maggiori dettagli, i traffici del gruppo. Un contributo lo hanno dato altri due pentiti, Christian Toromosca e Claudio Barone.

L’interrogatorio

Davide Pincio, che gli inquirenti indicano come il capo di questo gruppo, è stato sentito nel corso dell’interrogatorio di garanzia ma l’uomo, difeso dall’avvocato Junio Celesti, ha negato questa ricostruzione. Gli indagati sono tutti in carcere.