“Il tempo per un ammalato oncologico ha un’altra dimensione ci preme conoscere in tempri brevissimi se sono stati organizzati percorsi differenziati per chi si deve sottoporre a cure in Day Hospital quali l’infusione di Chemioterapia e tutto quanto necessiti ai pazienti”. Lo afferma Mirella Abela, della Consulta dei pazienti oncologici siracusani, preoccupata per i malati Oncologici che dall’ospedale di Siracusa sono stati trasferiti nei giorni scorsi al Di Maria di Avola. Una decisione maturata dall’Asp di Siracusa dopo la scoperta del contagio da Covid19 di un medico ed un infermiere del reparto di Oncologia di Siracusa. Una preoccupazione, quella di Mirella Abela, sorta dopo la pubblicazione di un video su BlogSicilia riguardante una denuncia della Cisl sulla promiscuità tra pazienti grigi, in attesa di tampone, e normali al Pronto soccorso.  Una ricostruzione, sostanzialmente confermata dal primario del Pronto soccorso di Avola in una lettera inviata alla direzione dell’Asp ed al responsabile del presidio ospedaliero Avola-Noto.

“Il video girato al Pronto soccorso dell’ospedale di Avola ci offre una prospettazione: un’infernale bolgia grigia, nella quale la promiscuità fra sospetti Covid19 e utenza ordinaria è, ora, sotto gli occhi di tutti” spiega Mirella Abela, della Consulta dei pazienti oncologici siracusani.

“Non è possibile andare oltre, i pazienti oncologici – spiega Mirella Abela –  non possono essere lasciati al caso, la classe politica, tutta, a prescindere dal colore, deve difenderli da questa eutanasia annunciata. Spero di sbagliarmi, perché ignorare campanelli di allarme, abbiamo la certezza che conduca ad esiti che sono sotto gli occhi di tutti e con la vita dei bambini e dei pazienti oncologici non ci si può permettere di essere superficiali e/o fatalisti”.

 

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