Sono arrivati questa notte a Marzamemi a bordo di una barca a vela 39 migranti, di nazionalità iraniana ed irachena, fermati dalle forze dell’ordine. Insieme a loro anche due russi, probabilmente gli scafisti dell’imbarcazione, intercettata dalle motovedette poco prima dell’ingresso nella rada siciliana. Come prevedono i protocolli sanitari, gli stranieri sono stati condotti in una struttura, sulla statale 124, tra Siracusa e Floridia, dove resteranno in isolamento e saranno sottoposti ai tamponi per accertare se sono positivi al Covid19. Gli eventuali contagiati saranno poi trasferiti nella nave Azzurra, ormeggiata al porto di Augusta, frattanto la Procura ha aperto un fascicolo di inchiesta per svelare da dove la barca a vela è salpata ma è probabile che, considerata la nazionalità degli stranieri, sia partita da un porto compreso tra la Grecia e la Turchia.
Gli inquirenti, sulla scorta delle esperienze degli anni scorsi quando si verificavano numerosi sbarchi con queste modalità, sospettano che i russi facciano parte di un’organizzazione. L’ipotesi è che vi sia una banda internazionale con base operativa nell’Europa dell’Est con importanti ramificazioni in Turchia e Grecia, dai cui porti prendono il largo barche con i migranti che intendono ricongiungersi a familiari residenti nei paesi del Nord Europa. Ed i numerosi precedenti di questi ultimi anni hanno dimostrato che gli ingressi in Sicilia provenienti dall’Est, Siria, Iran, Iraq, Pachistan, sono gestite da queste organizzazioni internazionali che prendono con se solo “clienti” con buone disponibilità economiche.
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