Lavorava senza alcuna autorizzazione per la riparazione di autoveicoli in un’autofficina meccanica abusiva. È ciò che hanno scoperto a Carlentini gli agenti della Polizia stradale, nell’ambito dei controlli alle imprese del settore automobilistico.

Gestore con reddito di cittadinanza

L’autofficina, gestita da un 57 enne lentinese, percettore di reddito di reddito di cittadinanza, sebbene all’esterno del locale non c’erano alcuna insegna pubblicitaria, risultava invece essere stata ampiamente reclamizzata nei vari canali social del web ed anche tramite il passaparola tra gli interessati del settore.

Sequestro e multa salata

Quando gli agenti della Polstrada sono entrati nell’officina, erano ben 7 le auto in lavorazione: le forze dell’ordine hanno provveduto al sequestro di tutte le attrezzature ed hanno emesso una sanzione di oltre 5 mila euro. Sono tuttora in corso indagini al fine di accertare ulteriori illeciti riconducibili all’ attività commerciale abusiva.

“Sicurezza da salvaguardare”

“La sicurezza deve essere salvaguardata – spiegano dalla Polizia stradale di Siracusa – attraverso il preciso rispetto di diversi fattori che direttamente mirano al coinvolgimento di tutti: dall’utente della strada al responsabile di un’officina di riparazione per veicoli, al fine di garantire il mantenimento della perfetta efficienza di un veicolo, evitando di trascurare ogni operazione che ne consente di verificare la sussistenza, e l’eventuale ripristino, delle necessarie condizioni di sicurezza per la circolazione stradale”.

I furbetti del reddito di cittadinanza nel Siracusano

Sono ormai tanti i fatti di cronaca legati ai furbetti del reddito di cittadinanza nel Siracusano. Nelle settimane scorse, i carabinieri, in collaborazione con il Nucleo Ispettorato del Lavoro di Siracusa, hanno individuato 9 persone, tutte residenti a Pachino, che percepivano il reddito di cittadinanza senza averne i requisiti.

Le denunce in Procura

Sono stati tutti denunciati alla Procura della Repubblica di Siracusa per false dichiarazioni e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, con la richiesta di immediata sospensione del beneficio non dovuto.