Ergastolo per Salvatore Caruso, 16 anni e 4 mesi per il fratello, Corrado Caruso. Questa la sentenza emessa dai giudici della Corte di Assise di Siracusa, al termine del processo in primo grado per l’omicidio di Andrea Pace,  ammazzato sotto casa, ad Avola, a colpi di pistola nel giugno del 2019.

Futili motivi per il principale imputato

Il collegio, dopo 5 ore di Camera di Consiglio, ha riconosciuto l’aggravante dei futili motivi per Salvatore Caruso, 26 anni, colui che, secondo la tesi della Procura di Siracusa, ha premuto il grilletto contro il 25enne, con cui, poche ore prima aveva litigato in un pub, probabilmente per gelosia nei confronti di una donna.

Lo stesso aggravante è stato escluso per Corrado Caruso, 23 anni, che, seppur non abbia sparato un solo colpo, avrebbe aiutato il fratello nella commissione del delitto, accompagnandolo in sella ad uno scooter, sotto l’abitazione della vittima, in via Neghelli.

Il risarcimento

Sono state disattese le richieste di risarcimento delle parti civili. Il difensore, in rappresentanza della figlia minore di Pace, aveva sollecitato 3 milioni di euro ma i giudici hanno quantificato un danno pari a 300 mila euro. 400 euro complessivi per i genitori della vittima, 200 mila euro per il fratello.

Le richieste della Procura

Il pm della Procura di Siracusa, al termine della requisitoria, aveva chiesto la condanna all’ergastolo e 3 mesi di isolamento diurno per  Salvatore Caruso e 30 anni per il fratello Corrado.

La difesa degli imputati

Nella sua arringa, l’avvocato Luca Ruaro, difensore di Salvatore Caruso, ha puntato sulla fatalità del delitto, nel senso che non era intenzione del suo assistito premere il grilletto della pistola nella sua disponibilità con lo scopo di ammazzarlo.

Nel corso del dibattimento, infatti, la difesa ha insistito sulla circostanza che Pace, nonostante avesse l’arma contro, sarebbe avanzato verso Salvatore Caruso, che, preso dalla paura, avrebbe inavvertitamente sparato. Lo stesso presunto assassino ha scagionato il fratello, sostenendo, in sostanza, che non avrebbe fatto nulla, nonostante fossero arrivati insieme sotto la casa della vittima.