• Visita psichiatrica in carcere per il ristoratore accusato dell’omicidio dei 2 badanti
  • Il consulente del gup di Siracusa verificherà se è sano di mente
  • La difesa ha presentato una perizia che ne attesta la sua condizioni psichica grave

Il consulente del gup del Tribunale di Siracusa ha eseguito la visita psichiatrica in carcere nei confronti di Giampiero Riccioli, 50 anni, ristoratore ,siracusano, sotto processo per il duplice omicidio dei 2 badanti campani.

La perizia del consulente del gup

La relazione sarà depositata la settimana prossima al palazzo di giustizia dove ci sarà l’udienza in cui il perito Eugenio Aguglia stabilirà se l’imputato è sano di mente.

Una tesi sostenuta dalla difesa, rappresentata dagli avvocati Antonio Meduri e Dario Lombardo, sulla scorta di una perizia redatta da Riccardo Gionfriddo, per il quale il 50enne è incompatibile con il regime carcerario. L’uomo si trova in cella dal suo arresto, avvenuto a Pachino nel febbraio dello scorso anno.

I contrasti

Le indagini, condotte dagli agenti della Squadra mobile e coordinate dalla Procura generale di Catania,  avrebbero fatto emergere dei contrasti tra Riccioli ed i due badanti,  Alessandro Sabatino, 40 anni, e Luigi Cerreto, 23 anni, che, dopo aver risposto ad un annuncio di lavoro dello stesso imputato si erano presi cura di suo padre. Dopo pochi giorni, ci sarebbero stati dei contrasti, sia perché le vittime  avrebbero rimproverato al cinquantenne di trattare male il pensionato sia per questioni di natura economica.

La scomparsa delle vittime

I due badanti sparirono nella primavera del 2014 ma la salme sono state ritrovate a febbraio scorso, in contrada Tivoli, a Siracusa, sotto il terreno della villa del presunto assassino.

La svolta

Ad occuparsi per primi della vicenda furono i magistrati della Procura di Siracusa che, non avendo trovato elementi validi nei confronti del ristoratore, presentarono al Gip del Tribunale di Siracusa richiesta di archiviazione ma dopo le pressioni dei parenti delle vittime, la Procura generale di Catania ha avocato nel settembre del 2020 le indagini, condotte dalla Squadra mobile, al comando del dirigente Gabriele Presti.

 

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