E’ caduta l’accusa di omicidio nei confronti del tunisino di 55 anni arrestato sabato scorso dai carabinieri per il decesso di un connazionale di 38 anni, morto con una coltellata all’altezza del cuore.

“Non è omicidio”

E’ quanto stabilito nelle ore scorse dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Siracusa che ha convalidato la misura cautelare nei confronti del nordafricano, adesso indagato per eccesso colposo di legittima difesa.

Le richieste del pm disattese dal gip

Il pm, nel corso dell’udienza al palazzo di giustizia di viale Santa Panagia, aveva sollecitato il trasferimento in carcere per il 55enne ma il gip ha optato per gli arresti domiciliari, non appena uscirà dall’ospedale di Siracusa, dove si trova ricoverato per via delle ferite riportate causate dai colpi di bastone inflitti dalla vittima.

Le vessazioni subite dall’indagato

E’ passata la linea della difesa del 55enne, assistito dall’avvocato Diego Comis, per cui quella lite avvenuta nella tarda mattinata in una zona di campagna di Pachino, sarebbe stata provocata dal 33enne, che avrebbe preteso la restituzione di una somma in denaro con la violenza.

La lite, le bastonate e la coltellata

Una piccola cifra ma, secondo quanto emerge nella tesi della difesa,  il 55enne sarebbe stato in più occasioni vessato e quel giorno avrebbe subito una durissima lezione. Il creditore si sarebbe armato di bastone, usandolo contro l’indagato che, dopo aver afferrato un coltello, lo avrebbe piantato nel petto della vittima, deceduta nel volgere di pochi minuti. Il 33enne tunisino è stato  trasferito al Pte di Pachino ma quando è arrivato per lui non c’è stato nulla da fare.

Dunque, per il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Siracusa, il 55enne avrebbe subito l’aggressione del suo connazionale ma avrebbe poi “esagerato” nella legittima difesa. Di certo, con questa nuova ipotesi di reato cambierà il corso del processo per l’indagato.