Secondo quanto emerge nella ricostruzione della difesa, il tunisino di 38 anni, vittima dell’omicidio avvenuto sabato a Pachino, vessava da tempo l’autore del delitto.

Presunto assassino in ospedale

L’indagato, 55 anni, assistito dall’avvocato Diego Comis, si trova ancora ricoverato ad Avola, in un reparto dell’ospedale Di Maria, per via delle lesioni su varie parti del corpo inflitte dalla vittima che avrebbe usato un bastone.

Udienza di convalida dell’arresto

Sulla testimonianza del presunto omicida se ne saprà di più nelle prossime ore durante  l’udienza di convalida della misura cautelare, eseguita poco dopo il delitto dai carabinieri, di certo si sa che alla base della lite finita in tragedia ci sono degli scontri legati ai soldi.

Le pressioni della vittima

A quanto pare, il 55enne avrebbe contratto un debito con la vittima che avrebbe messo pressione al connazionale per incassare quel denaro, fino a quando nelle campagne di Pachino, si sarebbe armato con quel bastone.

La lite finita in tragedia

L’indagato, con un coltello, avrebbe inflitto un fendente mortale alla vittima, che non ha avuto scampo: la lesione, all’altezza del cuore, non ha dato speranze al migrante, trasferito al Pte di Pachino ma quando è arrivato per lui non c’è stato nulla da fare.

Arresto per omicidio a Messina

Dopo tre mesi di latitanza è stato arrestato a Messina dalla polizia e dai carabinieri  Claudio Costantino, 37 anni, accusato di essere l’autore del duplice omicidio a Camaro San Luigi a Messina il 2 gennaio scorso.

Il delitto

L’ uomo avrebbe sparato contro Giovanni Portogallo (morto subito dopo) e Giuseppe Cannavò (deceduto dopo otto giorni in ospedale). La sera del duplice omicidio Costantino fuggì a bordo di uno scooter.

La Procura messinese ha ricostruito la vicenda e aveva spiccato un mandato di arresto contro l’uomo rintracciato oggi. Sembra che alla base della sparatoria ci fosse un regolamento di conti nell’ambito dello spaccio di droga.