E’ fuori pericolo Giuseppe Cannavò, 35 anni, l’uomo ferito ieri pomeriggio in una sparatoria in cui si è consumato l’omicidio di Giovanni Portogallo, 31 anni, nel rione di Camaro a Messina. Colpito al collo da un proiettile, Cannavò ricoverato all’ospedale “Piemonte”, è stato poi operato all’ospedale Policlinico la scorsa sera e malgrado le sue condizioni siano ancora critiche, i medici credono che sia fuori pericolo. Gli inquirenti ieri sera hanno interrogato numerose persone e avevano individuato un sospetto, che poi è stato rilasciato.

Un altro sospettato non si trova

Un altro sospettato è irreperibile; i carabinieri sarebbero sulle sue tracce. Gli investigatori guidati dalla Procura di Messina al momento non escludono alcuna pista ma privilegiano quella di un regolamento di conti nell’ambito dello spaccio di droga. I carabinieri del comando provinciale di Messina, coordinati dalla Procura della Repubblica, stanno svolgendo serrate indagini per individuare gli autori del raid criminale. Al momento si stanno ascoltando per “sommarie informazioni” numerosissime persone senza escludere alcuna pista investigativa.

Gli attimi terribili dell’agguato

Secondo una prima ricostruzione la vittima e Giovanni Cannavò hanno tentato la fuga a piedi ma Portogallo è morto poco dopo. Sul selciato sono stati trovati diversi proiettili.

Fine anno bagnato dal sangue

Appena qualche giorno fa un altro fatto di sangue si è verificato in Sicilia. Per l’esattezza nel trapanese dove lo scorso 26 dicembre è stato trovato senza vita Salvatore Martino di 37 anni, trovato morto nelle campagne di Erice, in contrada Pegno, dopo essere stato picchiato selvaggiamente. Anche qui indagano i carabinieri e le attività sono concentrate nell’ambiente della droga. La vittima, che aveva precedenti per spaccio ed era stato arrestato nel 2020, viveva all’interno di un container in condizioni di indigenza. I carabinieri hanno analizzato il cellulare della vittima per cercare di ricostruire i contatti avuti prima di essere massacrato di botte. A trovare il cadavere di Salvatore Martino è stato il padre della vittima. L’uomo, preoccupato perché il figlio non rispondeva al telefono, è andato a trovarlo, facendo la macabra scoperta.

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