• L’omicidio avvenuto nel settembre del 2016
  • Tre i giovani coinvolti
  • Sentenza definitiva per Dylan Foti

E’ stato accompagnato in carcere per scontare la condanna definiva a 16 anni ed 8 mesi di reclusione con l’accusa di omicidio Dylan Foti, 23 anni, di Floridia, nel Siracusano. Il giovane, è ritenuto come uno degli autori del delitto di Sebastiano Sortino, il  panettiere ammazzato a colpi d’arma da fuoco il 9 settembre del 2016 a Floridia. Gli altri due coinvolti nell’assassinio sono due minori, già condannati rispettivamente  a quindici anni e sei mesi ed sedici anni e sei mesi di reclusione dalla Corte d’Assise di Appello dei Minori di Catania.

La vicenda

Secondo la versione dei magistrati della Procura di Siracusa e dei carabinieri, i tre giovani si sarebbero presentati nel panificio della vittima per mangiare cornetti e pizzette. Erano affamati dopo aver trascorso una serata insieme e così prima di tornarsene a casa avrebbero voluto fare uno spuntino.  Il clima si sarebbe fatto subito teso nel locale, a quanto pare gli imputati avrebbero iniziato a prendere e lanciare pezzi di pellet utilizzati per l’accensione del forno. Un dipendente avvertì il proprietario, che precipitò nel panificio cacciando dal locale i molestatori. Un rimprovero che, secondo la versione fornita dagli inquirenti, andava lavato con il sangue.

Il piano per il delitto

Avrebbero, dunque, organizzato il piano di morte contro il fornaio, che non poteva immaginare di aver scatenato una vendetta irragionevole. L’uomo, poco dopo quell’episodio, salì a bordo della sua auto, una Mercedes classe A, probabilmente per tornare a casa, ed all’altezza della strada tra via Foscolo e via Boschetto i presunti assassini, in sella ad uno scooter, lo hanno incrociato. Dalla ricostruzione fornita dagli inquirenti, dei sei colpi esplosi, solo uno andò a segno.

L’autopsia

L’autopsia, effettuata dal medico legale, rilevò che il proiettile mortale, entrato dall’ascella sinistra recise l’aorta mammaria, perforato un polmone e frantumato una costola, per poi uscire dalla spalla destra. Le gravi lesioni causarono la morte del quarantanovenne al decesso nello spazio di qualche istante, come emerso durante l’ispezione cadaverica.

Esponente dell’antiracket

La vittima era molto conosciuta a Floridia, non solo per la sua attività commerciale ma anche per il suo impegno civile. Sebastiano Sortino era componente dell’associazione antiracket, aveva combattuto diverse battaglie contro il pizzo in un territorio difficile dove tutte le attività illecite, comprese le estorsioni, sono gestite dal clan del boss Antonino Aparo, legato da una storica alleanza con le cosche Nardo di Lentini e Santapaola di Catania.