• Un paziente siracusano salvato dopo un intervento chirurgico a Piacenza
  • Utilizzata una tecnica che permetterà al pensionato di respirare bene
  • I medici di Siracusa, secondo quanto riferito dall’Usl di Piacenza, avevano sconsigliato l’intervento

A salvargli la vita sono stati i medici del reparto di Cardiologia dell’ospedale di Piacenza. Silvio Ricciardetto, 74 anni, siracusano ha subito un intervento al cuore che “dalla mie parti mi era stato assolutamente sconsigliato” spiega il pensionato, scrivendo una lettera pubblicata dall’azienda sanitaria emiliana.

“Difficoltà a respirare”

Per farsi curare dal dottor Guido Rusticali, il 74enne siracusano è arrivato apposta dalla Sicilia. “Aveva arterie cardiache ostruite da calcificazioni importanti – spiega il responsabile della Cardiologia interventistica piacentina – che gli rendevano da anni difficoltosa la vita, anche solo per respirare”.

Il rifiuto dei medici di Siracusa

Come emerge in un post dell’azienda Usl di Piacenza,  “quando a Siracusa ben tre specialisti non si sono voluti assumere la responsabilità di intervenire, Silvio si è messo a fare ricerche sul web e ha trovato la risposta che cercava a Piacenza. Partendo da un articolo su internet, ha contattato l’ospedale Guglielmo da Saliceto e ha prenotato una visita”. “Abbiamo iniziato a utilizzare la tecnica della litotrissia coronarica – spiega il dottor Rusticali – da poco più di un anno e nel caso di Silvio questa soluzione ci è sembrata ottima”.

L’intervento

Giovedì mattina in ospedale, le coronarie del paziente siciliano sono state liberate utilizzando onde d’urto simili a quelle usate per eliminare i calcoli renali.  L’intervento è stato eseguito da Rusticali insieme al collega Gioacchino Valenti, al tecnico Maria Angela Battaglia e agli infermieri Arlesiana Casali e Paolo Mandelli.

La tecnica

“Non ci sono controindicazioni specifiche: infatti – spiegano dall’azienda sanitaria di Piacenza – le onde d’urto si disperdono senza provocare danni se non incontrano calcificazioni; questo ne consente l’uso anche in corso di infarto acuto, all’interno di stent preesistenti o in presenza di complicazioni a carico della parete della coronaria Per i cardiologi interventisti si tratta di una procedura non complessa, compatibile con guide e cateteri che già utilizziamo”. Per il paziente siciliano, la situazione era piuttosto rischiosa: “Una delle coronarie era ostruita al 99%. Ne abbiamo ristabilito il normale flusso” concludono dall’azienda di Piacenza.