L’ospedale di Lentini disporrà del servizio di Anatomia Patologica che sarà ospitato all’interno del Blocco operatorio facilitando nell’immediatezza degli interventi chirurgici l’esecuzione della diagnosi estemporanea dei prelievi istologici.

L’affidamento dell’Asp

Lo afferma la direzione generale dell‘Asp di Siracusa che, il 7 ottobre, ha deliberato l’affidamento delle attrezzature elettromedicali e degli arredi, compresi eventuali interventi di adeguamento degli impianti esistenti e di eventuali opere edilizie per l’istituzione del servizio “che rappresenta – sottolinea il direttore generale, Salvatore Lucio Ficarra – un importante valore aggiunto a favore degli utenti della zona nord della provincia e non solo”.

Che cosa è Anatomia patologica

A spiegarne l’importanza e l’utilità è il direttore dell’UOC Anatomia Patologica dell’ospedale Umberto I di Siracusa Rosario Tumino: “La sala per le diagnosi estemporanee – spiega – è una stanza in cui vengono allocate apparecchiature per prestazioni diagnostiche istopatologiche espletate in corso di interventi chirurgici. Si tratta principalmente dei microtomi congelatori (o criostati) che consentono di congelare a -20°/-30° un campione bioptico prelevato dal chirurgo e sezionarlo in fettine ultrasottili per la valutazione al microscopio da parte del medico patologo”.

L’analisi del chirurgo

Sulla base di questa valutazione il chirurgo adatterà l’intervento più idoneo per il paziente. “Nel caso della Breast unit la diagnosi intraoperatoria -dice Rosario Tumino – è un momento cruciale per almeno due tipi di interventi chirurgici: il linfonodo sentinella e la chirurgia ricostruttiva della mammella. La valutazione negativa del linfonodo sentinella consente di evitare alla paziente lo svuotamento del cavo ascellare, mentre nel caso degli interventi  ricostruttivi l’esame al criostato attesta che il tessuto su cui viene basata la ricostruzione e indenne da patologia tumorale residua”.

La praticità a Lentini

In quasi tutti gli altri ospedali della Sicilia la diagnostica intraoperatoria è eseguita in luoghi distanti dalle sale chirurgiche: in genere un ausiliario trasporta il campione chirurgico dalla sala operatoria al reparto di anatomia patologica e le successive comunicazioni tra il chirurgo e il patologo avvengono a mezzo telefono.

“Nell’ospedale di Lentini è possibile, invece, il passaggio – dice Tumino – pressoché immediato del prelievo bioptico dal tavolo operatorio al patologo e, soprattutto, il dialogo diretto tra patologo e chirurgo con grande beneficio per il paziente; il patologo ha anche il vantaggio di vedere sul tavolo operatorio la parte malata che viene operata; il chirurgo può, a sua volta, orientare il patologo nell’esame del campione chirurgico asportato al paziente”.

Tempi ridotti

La valutazione intraoperatoria avverrà mentre il paziente è sotto anestesia e sarà eseguita nel più breve tempo possibile per evitare un’eccessiva durata della stessa anestesia.