Sono già 104 gli stranieri ospiti nell’ostello dei migranti di Cassibile, inaugurato un anno fa per ospitare i braccianti agricoli con contratto di lavoro. Ma Fratelli d’Italia denuncia che le tendopoli in prossimità della struttura continueranno a formarsi e chiede interventi urgenti per evitare un sovraffollamento di persone che rischia di trasformare l’ostello in un ghetto.

FdI invoca aiuto di altri Comuni

“Se non verranno presi seri provvedimenti tutto ciò porterà nel tempo ad un vero e proprio fenomeno di ghettizzazione e di intolleranza, noi da sempre abbiamo sostenuto il concetto di ospitalità diffusa, facendo sì che questi lavoratori potessero essere ospitati nei vari Comuni della provincia, ma soprattutto nei comuni ove principalmente lavorano” spiegano dal Bartolo Implatini di Cassibile di Fratelli d’Italia

Lo sgombero

Nelle ore scorse, nell’ostello sono stati trovati braccianti agricoli senza regolare contratto di lavoro, per cui sono stati allontanati dai carabinieri della stazione di Cassibile.

Condizioni disumane

Fratelli d’Italia denuncia condizioni disumane di molti migranti e chiede lumi sulla gestione della struttura. Poco dopo l’inaugurazione, avvenuta nelle settimane scorse, l’amministrazione si era assunta l’onere della gestione in attesa della Regione,  che avrebbe dovuto affidare il campo.

“Chi ha disatteso il protocollo si assuma la responsabilità di dare un riparo alle persone, che numerose, sono costrette a vivere sotto gli alberi in condizioni disumane . Si utilizzi in questo periodo di emergenza l’ostello di Belvedere che rimane chiuso e senza scopo” spiegano dal circolo Bartolo Implatini di Cassibile di Fratelli d’Italia.

“A distanza di un anno dall’inaugurazione del villaggio, aperto -dicono dal circolo Bartolo Implatini di Cassibile di Fratelli d’Italia –  con colpevole ritardo e senza una gestione, ha provocato la nascita, proprio a ridosso del cancello di una ulteriore baraccopoli, tutto ciò non ha fatto altro che far arrabbiare ancor di più i cittadini che si sono sentiti ancora una volta beffati e soprattutto inascoltati”