I carabinieri di Belvedere e dello Squadrone eliportato cacciatori di Sicilia hanno hanno arrestato un uomo che aveva nella sua abitazione una piccola piantagione di marijuana.

Serra alimentata con energia pubblica

Le piante, 5 in tutto, erano custodite in una serra, alimentata con energia elettrica, prelevata, abusivamente,  da un traliccio dell’alta tensione, a cui l’uomo si era allacciato con un elevato pericolo di cortocircuito ed incendio.

Armi e due poiane

Durante la perquisizione,  i militari hanno rinvenuto e sequestrato un fucile calibro 12 con oltre 100 cartucce, detenuto illegalmente. Nell’abitazione sono stati anche rinvenute in una voliera due poiane, volatili di specie protetta e pertanto sequestrati ed affidati alla LIPU di Siracusa che ha provveduto al trasferimento degli animali presso il Centro di Recupero Fauna Selvatica di Messina.

Ai domiciliari

L’arrestato, che non ha collaborato con gli inquirenti circa la provenienza dell’arma, delle munizioni e della droga, è stato sottoposto agli arresti domiciliari come disposto dall’Autorità Giudiziaria del capoluogo.

Due arresti nel Palermitano

Una piantagione di droga è stata scoperta a Partinico dai Carabinieri che hanno arrestato due persone, un uomo e una donna.

Gli arrestati e le accuse

I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Partinico hanno arrestato Marco Firemi di 30 anni e Lucia Cusumano di 25 anni accusati di detenzione e coltivazione di sostanze stupefacenti e furto aggravato di energia elettrica.

Il ritrovamento della piantagione indoor

Nel corso di un controllo è stata trovata una piantagione di cannabis “indoor”nascosta in un prefabbricato in alluminio in un complesso zootecnico per l’allevamento di equini dove i militari hanno notato la presenza dei due indagati.

143 piante in vaso

I militari dell’arma, nel corso della perquisizione, hanno trovato e sottoposto a sequestro 143 vasi di piante di marijuana alte circa 1,5 metri, apparecchiature elettroniche per la coltivazione della cannabis, numerose bottiglie di fertilizzante e vari oggetti per la pesatura e il confezionamento della sostanza stupefacente. Inoltre, i carabinieri accertavano che l’impianto utilizzato per la crescita delle piante di marijuana era alimentato da energia elettrica tramite un allaccio diretto alla rete. Il danno provocato è di 20.000 euro.