Non sono ancora chiare le cause ma di fatto non ricopre più l’incarico di responsabile della sezione di polizia giudiziaria dei carabinieri di Siracusa e del Nucleo investigativo telematico, Domenico Di Somma, luogotenente dei militari dell’Arma.
Ha lasciato la sua stanza, al palazzo di giustizia di viale Santa Panagia, dopo averla occupata per anni e per conto della Procura di Siracusa si è occupato di inchieste piuttosto delicate, svelando casi di abusi sessuali nei confronti di minori, anzi nei primi anni del 2000 Di Somma e la squadra del Nit furono i pionieri della lotta alla pedopornografia on line, scoprendo organizzazioni ramificate in tutto il mondo che scambiavano foto ed immagini raccapriccianti, raffiguranti bambini stuprati da adulti.
Nella rete del Nit è anche finito un sacerdote di 51 anni appartenente alla diocesi di Catania accusato di aver costretto quindicenne ad avere rapporti sotto la minaccia di un coltello. L’ultima inchiesta importante, denominata Povero Ippocrate, è stata conclusa nel febbraio scorso con gli arresti di un medico e di un gestore di un patronato, accusati di veicolare le erogazioni di false pensioni di invalidità con la complicità di 17 medici di cui 12 dell’Asp di Siracusa e 5 dell’Inps.
Un’indagine, coordinata dal Procuratore di Siracusa, Sabrina Gambino e dai sostituti Tommaso Pagano e Salvatore Grillo nel corso della quale, i magistrati avrebbero accertato che, a partire dal 2016, gli indagati avrebbero fittiziamente attestato di avere compiuto esami diagnostici in realtà mai eseguiti, di avere accertato la sussistenza di patologie inesistenti .
A quanto pare, il rapporto di fiducia tra la Procura ed il responsabile della sezione di polizia giudiziaria dei carabinieri di Siracusa e del Nucleo investigativo telematico sarebbe venuto a mancare ma le ragioni sono al momento ignote.
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