“Il Governo nazionale sta militarizzando la Sicilia”. E’ la denuncia dell’eurodeputato siciliano Ignazio Corrao che interviene in merito all’istallazione di due radar militari a Portopalo di Capo Passero, nel Siracusano, ed a Favignana, nel Trapanese, al centro di tante polemiche anche sui possibili effetti sulla salute dei residenti.

“Serve una mobilitazione dei cittadini e delle istituzioni a tutti i livelli per difendere questi due territori straordinari. Stanno trasformando la Sicilia in una piattaforma di guerra, fermiamoli” aggiunge il parlamentare europeo

Radar finanziati con fondi Ue

“Da qualche giorno – spiega Corrao – sono partiti i lavori per realizzare due nuovi sistemi radar che saranno integrati nella Rete Radar Costiera della Marina Militare. I lavori costeranno oltre 2 milioni di euro e sono finanziati dal Fondo di Sicurezza interna 14-20, dunque con soldi dell’Unione Europea”.

Manifestazione a Portopalo

Nei giorni scorsi, a Portopalo, è stata organizzata una manifestazione di protesta contro il radar della Marina militare, promossa dalla stessa amministrazione. Il sindaco, Gaetano Montoneri, ha anche spiegato di aver provato a parlare con i vertici militari, a MariSicilia, ad Augusta, senza trovare risposte.

“Silenzio su questa operazione”

Il parlamentare europeo siciliano ritiene che attorno a queste due vicende sia calato un silenzio preoccupante, denunciando l’assenza di dialogo con le comunità.

“E’ indegno per un paese democratico – dice l’eurodeputato siciliano Ignazio Corrao –  il velo di silenzio che circonda questa operazione. Non si conoscono le caratteristiche tecniche dei radar militari e per di più le istituzioni locali non sono state neanche avvisate del progetto, nonostante l’impatto fortissimo sulla salute della comunità e sull’ambiente, attraverso l’inquinamento elettromagnetico”.

Richiesta di danni

“Per questo ho chiesto alla Commissione di intervenire urgentemente per valutare il danno che i radar, pagati con i fondi UE, potrebbero provocare su siti vincolati per la ricchezza della biodiversità, che la stessa Unione Europea dovrebbe tutelare” conclude l’eurodeputato siciliano Ignazio Corrao.

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