“Subito la Riserva terrestre alla Pillirina. Siamo Siracusa, altroché Portofino. Nel frattempo si garantisca il libero accesso al mare ai cittadini”.

Il progetto del residence alla Pillirina

Lo afferma l’assessore alla Cultura di Siracusa, Fabio Granata, il cui intervento chiarisce la sua posizione, e quella dell’amministrazione comunale, in merito al progetto imprenditoriale della Elemata Maddalena di realizzare un residence sui ruderi di una batteria militare risalente alla Seconda Guerra mondiale, nell’area della Pillirina, una delle zone costiere più suggestive di Siracusa.

La Riserva bloccherebbe il piano imprenditoriale

Un secco no, quello dell’esponente della giunta Italia, perché se fosse istituita la Riserva non ci sarebbe possibilità di realizzare degli insediamenti di matrice turistica.

Lo stesso Granata ricorda che, ai tempi in cui ricopriva l’incarico di assessore regionale ai Beni culturali, appose il vincolo archeologico “bloccando l’insediamento dell’impianto di Tonnicoltura e aprendo la strada alla Istituzione dell’Area Marina Protetta, interviene sulle complesse vicende che riguardano il Plemmirio” spiega Granata.

Libero accesso

Per l’istituzione della Riserva è necessario l’intervento della Regione ma in attesa della decisione del Governo dell’isola, Granata ribadisce la garanzia del libero accesso “alle aree demaniali e marine per evitare piccole e grandi prepotenze e invitiamo la Capitaneria di Porto e le forze di Polizia a garantire i diritti dei cittadini”

La proposta

Per l’assessore alla Cultura, una volta istituita la Riserva terrestre del Plemmirio, Il Libero Consorzio del Plemmirio e l’amministrazione comunale potrebbero diventare gestori e responsabili dell’area senza costi per la Regione. “Il presidente Musumeci e l’assessorato al Territorio siano coerenti con i loro tanti proclami sulla valorizzazione del Patrimonio Ambientale e non temporeggino su scelte volute da una intera città” è l’appello di Granata.

Il Tar

Nelle settimane scorse, però, il Tar di Catania ha respinto il ricorso di Legambiente che si opponeva alla realizzazione del residence. I giudici non sono entrati nel merito della vicenda sollevata dagli ambientalisti, per cui quelle costruzioni cozzano con i vincoli di natura paesaggistica ed archeologica inseriti nel Piano Paesaggistico di Siracusa ma hanno sollevato una questione strettamente tecnico-giuridica: “Il ricorso è irricevibile, risultando fondata l’eccezione di tardività sollevata dalla difesa della controinteressata” si legge nella sentenza della Terza sezione. Insomma, l’istanza di Legambiente è stata depositata in ritardo. Gli ambientalisti hanno presentato ricorso al Cga di Palermo.

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