La sanità siracusana vive un momento difficile per via della carenza di medici. La coperta è sempre più corta, alcuni reparti sono ridotti all’osso come Pediatria che soffre in tre ospedali: Siracusa, Lentini ed Avola. Sulla vicenda, abbiamo intervistato il deputato nazionale di Fratelli d’Italia, Luca Cannata.
Come spiega questa carenza drammatica?
Se mancano i medici, vuol dire che chi ha governato negli ultimi anni, dunque il Centrosinistra insieme al M5S, ha chiuso i rubinetti dell’università, con danni che adesso sono sotto gli occhi di tutti. Il Governo Meloni ha, invece, allargato la platea di studenti in Medicina, intorno al 30%, ma certo occorrerà che completino il percorso accademico, per cui i risultati non li vedremo subito.
Molti medici, però, preferiscono Catania a Siracusa. Come lo spiega?
Se ci sono medici, che sono originari del Catanese, è normale che preferiscono lavorare nel luogo in cui sono nati e cresciuti. Questo è un aspetto che si ripete in ogni territorio: quando c’è da scegliere un ospedale, si preferisce quello vicino casa ma il problema della carenza di medici resta. Le faccio un esempio: sono venuto a conoscenza di una dottoressa di Catania che, nonostante la disponibilità ad Avola ed a Siracusa, ha preferito un ospedale di Catania.
Non crede che Catania sia attraente per la migliore offerta sanitaria?
Non credo sia questa la spiegazione, la buona sanità la fanno le persone. E purtroppo, ribadisco, i medici mancano in tutta la Sicilia ed in tutto il nostro paese. Il numero chiuso ha creato danni inenarrabili che stiamo cercando di riparare anche reclutando medici stranieri.
Il Punto nascita ad Avola non ha reso la coperta sempre più corta?
Voglio fare chiarezza: il reparto di Ginecologia e Pediatria esiste da 45 anni nell’ospedale Avola-Noto
Scusi, il reparto è stato aperto ad Avola nella primavera del 2022?
Certo, però bisogna partire dal presupposto, cioè che esiste l’ospedale unico Avola-Noto, per cui il reparto o si trova nell’uno o nell’altro. Prima era a Noto ma dopo il piano di rifunzionalizzazione tutti i reparti per acuti sono stati dirottati su Avola, quelli post acuti convergono su Noto. Accade anche a Siracusa, dove ci sono due ospedali: il Rizza e l’Umberto I che segue dinamiche analoghe a quelle del Di Maria e del Trigona. Peraltro, il Pronto soccorso a Noto non è attivo h24 perché le urgenze e le emergenze sono su Avola. Da qui, il trasferimento dei reparti, dal Trigona al Di Maria, tra cui il Punto nascita.
In tanti, ritengono che l’ospedale Avola-Noto sia privilegiato
Invece, non è così. E le spiego anche perché. Parliamo di Ginecologia: a fronte di 14 posti letto a disposizione ne sono attivi solo 4 perché mancano i medici. Mentre nell’ospedale di Siracusa, Dea di primo livello come Avola, sono attivi tra i 15 ed i 16 posti letto. A Lentini, che non è Dea di primo livello, sono attivi 8 posti di letto, più di Avola-Noto. Stessa cosa per Pediatria ad Avola: 5 posti letto quando ce ne dovrebbero essere 14. Chi soffre e chi ha carenza di medici è proprio l’ospedale Avola-Noto.
E l’Asp? Alcuni sostengono di un filo diretto tra l’azienda e lei…
Come spiegato per i casi di Ginecologia e Pediatria non è così. Anzi, ho avuto modo di parlare con il commissario straordinario dell’Asp di questa situazione. Se ci fosse davvero questo rapporto privilegiato, Avola-Noto avrebbe più posti letto attivi, invece ne ha un terzo della sua disponibilità e per giunta meno di altri ospedali.
Quindi, che conclusioni trae?
Che non c’è alcuna zona della provincia che sia avvantaggiata, esiste una cronica carenza di medici. Ne servono in tutti gli ospedali del Siracusano o in strutture più piccole, come a Pachino: questa è la verità.
Arriveranno i soldi mancanti per il nuovo ospedale di Siracusa?
Quando si firmerà l’accordo quadro di coesione tra Governo e Regione, arriveranno quei 147 milioni mancanti, tratti dai fondi del Piano di sviluppo e coesione.
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