Gli agenti della Squadra mobile di Siracusa hanno arrestato un tunisino che era tra i 174 migranti arrivati due giorni fa da Lampedusa al porto commerciale di Augusta. Secondo quanto emerso nelle indagini della polizia, l’uomo, 40 anni, era destinatario di un provvedimento di espulsione, emesso dal Questore di Catania nel 2020 ma avrebbe lo stesso provato a rientrare in Italia con uno sbarco illegale. La Procura di Siracusa ha rilasciato il nulla osta alla sua espulsione.
Mare agitato ferma sbarchi a Lampedusa
Il mare agitato prolunga lo stop agli sbarchi di migranti a Lampedusa dove, per la seconda notte consecutiva, non si registrano approdi dopo il record dei giorni scorsi. All’hotspot dell’isola gli ospiti sono 3.593 fra cui 289 minori non accompagnati. In giornata sono previsti consistenti trasferimenti per alleggerire la struttura. In 1.600 lasceranno l’isola: in mattinata 600 migranti saranno imbarcati sulla nave militare Mimbelli con destinazione Augusta. Previsto poi il trasferimento di 500 persone con il traghetto Galaxy che arriverà a Porto Empedocle. Altri 448 migranti, a bordo della nave Lampedusa, da cala Pisana andranno a Trapani. Previsti, infine, 4 voli di 70 persone ciascuno per un totale di 280 migranti.
Allarme terrorismo
Il traffico di migranti nasconderebbe anche il reclutamento jihadista nelle zone adiacenti ai confini tra Senegal, Mali e Mauritania. È un allarme che lancia il giornale senegalese Le Quotidien, secondo cui, lungo le due sponde del fiume Senegal si stanno sviluppando reti per il reclutamento di giovani destinati a gruppi terroristici. I candidati all’emigrazione sarebbero ingannati con promesse di posti di lavoro in settori lucrosi, per poi finire spesso nelle reti terroristiche. L’allarme sulla presenza di agenti di reclutamento riguarda in particolare località situate lungo le rive del Senegal come Podor, Matam, Kanel, Bakel, Selibaby, a cavallo tra Mauritania e Mali.
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