Quattro consiglieri di opposizione di Avola imputano al sindaco, Luca Cannata, la sconfitta del Comune al Tar che ha bocciato la gestione autonoma del servizio idrico.

Interrogazione al sindaco

Nuccio Inturri, Gaetano Sano, Antonino Amato e Sebastiano Rossitto hanno presentato un’interrogazione per chiedere al capo dell’amministrazione delucidazioni sulla sua condotta che, a loro parere, avrebbe causato quanto espresso dai giudici.

La vicenda

In particolare, gli esponenti dell’opposizione ritengono che, in merito “al mantenimento di gestione in forma autonoma del servizio idrico-fognario” la deliberazione del Consiglio comunale all’Ati non solo è stata approvata dall’assemblea “quasi 40 giorni dal termine perentorio” ma anche “da come risulta agli atti, mai trasmessa all’Ati”, nonostante l’Ati, l’assemblea territoriale idrica, l’avesse richiesta.

Anzi, secondo gli esponenti politici,  “il  sindaco forniva solo una parte della documentazione richiesta e attestava, dichiarandolo, che “la deliberazione di Consiglio comunale in ordine al mantenimento della gestione in proprio risulta in corso di approvazione”.

Istanza bocciata dall’Ati

Ma,  per l’opposizione, la commissione nominata dal commissario ad acta dell’Ati, a conclusione dell’istruttoria sulla richiesta di gestione autonoma del servizio idrico del Comune di Avola, avrebbe rilevato  “l’insufficienza /inidoneità della documentazione trasmessa dal Comune di Avola tra cui l’omesso invio della prescritta deliberazione del Consiglio comunale”.

Infine, due giorni dopo, il 30 novembre 2020, “perveniva atto di diniego da parte del Commissario per “carenza documentale e omesso invio della deliberazione” richiesta” spiegano i 4 consiglieri di Avola.

Il ricorso al Tar

Da qui, il ricorso dell’amministrazione comunale, al Tar di Catania, che si è pronunciato sfavorevolmente al Comune in quanto   “quella documentazione “non è mai stata trasmessa all’Ati”.

La stoccata al presidente del Consiglio comunale

“In tutta questa vicenda, il presidente del Consiglio comunale, sempre pronto a improvvisate e frenetiche convocazioni d’urgenza, che informazioni ha avuto a riguardo, considerato che la mancata approvazione della delibera negli incalzanti “termini” previsti ha inficiato la procedura del mantenimento di modalità di gestione in forma autonoma del servizio idrico” si chiedono Nuccio Inturri, Gaetano Sano, Antonino Amato e Sebastiano Rossitto.

Ricorso in Appello

I consiglieri, nella loro interrogazione, chiedono al sindaco se  “tale sciatteria comportamentale ha arrecato un danno enorme al Comune, il quale non potrà gestire in forma autonoma il servizio idrico e un danno ancor più enorme a tutta la cittadinanza? È pronto a tentare un rimedio giurisdizionale al tutto e a ricorrere in appello”.

Verso la gestione unitaria del servizio

Va detto che, nel novembre scorso, l’assemblea territoriale idrica (Ati), composta dai rappresentanti dei 21 comuni della provincia, presieduta dal sindaco Francesco Italia, ha approvato  il Piano d’ambito. Un passo verso la gestione unitaria del servizio.

“Il piano – ha detto Italia – ha tenuto conto di indicatori finanziari che garantiscono la sostenibilità della gestione ed è stato redatto in piena coerenza con le previsioni normative. Dal punto di vista del metodo, è stato importante concertare i contenuti con tutti comuni. C’è la necessità di passare dalle gestioni frammentate a livello comunale o intercomunale a quella integrata di tutti i servizi sull’intero ambito territoriale“.