“Si tratta di un deciso e coraggioso cambio di indirizzo confortato anche dalla recente riunione avuta con l’assessore regionale Roberto Di Mauro e scaturito dalle mutate condizioni finanziarie, purtroppo in peggio, dei comuni a causa dei costi energetici e dell’inflazione”.

Lo afferma il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, nella veste anche di presidente dell’Assemblea territoriale idrica di Siracusa che, ieri, ha votato, l’abbandono della gestione pubblica del servizio idrico, scegliendo la strada della società mista a maggioranza pubblica.

Come spiegano dal Comune di Siracusa, la proposta è stata approvata all’unanimità dei presenti ma prima del voto il sindaco di Palazzolo, Salvatore Gallo, è uscito polemicamente dalla sede dove era in corso la riunione ed a BlogSicilia ha spiegato di non essere d’accordo con questa decisione.

“Accederemo ai fondi del Pnrr”

I Comuni manterranno la maggioranza delle quote e la proprietà degli impianti e delle reti lasciando alla costituenda società mista la gestione del sistema idrico.

“La scelta della società mista resta, comunque, coerente al principio sulla base del quale la proprietà degli impianti e dei depuratori resta pienamente pubblica; potremo accedere ai finanziamenti del Pnrr per i necessari investimenti sugli impianti e sulle reti ed eviteremo di anticipare somme, provando a scongiurare il commissariamento alla luce della norma nazionale” spiega il sindaco di Siracusa.

La scelta del privato

La delibera dell’Assemblea rimanda adesso a una scelta di un partner privato di minoranza attraverso una selezione pubblica dopo avere modificato lo statuto dell’Ati e il piano d’ambito. All’unanimità sono stati approvati anche il rendiconto del 2021 e il bilancio di previsione 2022-2024.

Comuni in difficoltà

L’interrogativo che in tanti si pongono è come mai si siano aspettati due anni per cambiare idea. In effetti, ritrattare la decisione assunta nel 2020 avrebbe permesso di non perdere tempo, consentendo alla società mista di accedere ai fondi del Pnrr. Per il sindaco di Siracusa, le condizioni di allora erano diverse.

“La tenuta dei conti dei comuni – dice Italia – è stato il tema ricorrente negli interventi dell’assemblea. Lo scenario degli enti locali siciliani è assai mutato dal novembre del 2020. Gli enti della provincia, in particolare, oggi si trovano nelle condizioni di dovere fronteggiare una profonda crisi finanziaria, metà dei comuni della provincia si trova in pre-dissesto o in dissesto finanziario e, dunque, nella situazione di non potere anticipare i soldi necessari alla costituzione dell’azienda pubblica con la beffa che andrebbero perse le somme del Pnrr. Altri aspetti sottolineati sono stati quelli della carenza di personale, mentre il persistente blocco delle assunzioni non ha garantito il necessario turnover, e la quasi certezza che un percorso aderente agli auspici della Regione potrà consentire di ottenere una proroga al rischio di commissariamento”.

 

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