E’ tra gli 11 giovani di Canicattini, nel Siracusano, che ha contratto il Covid19 durante una vacanza a Malta. Si trova in quarantena ma, conti alla mano, non riuscirà a presentarsi ai test per entrare nella facoltà di Medicina. Una situazione difficile per lo studente, che sogna di diventare un medico, e così il sindaco del centro montano, Marilena Miceli, ha preso a cuore questa vicenda, provando a trovare una soluzione per consentire al giovane di inseguire il suo obiettivo. Della questione si è interessato anche il vicepresidente di Anci Sicilia, Paolo Amenta, che chiede l’intervento della Regione.
«Allo stato attuale – denuncia il vicepresidente Amenta – nessuna alternativa alle date nazionali del 3 Settembre per Medicina e dell’8 settembre per le professioni sanitarie è stata data in Sicilia, né tantomeno alcuna modalità diversa di espletamento dei test, per questi ragazzi che si trovano in quarantena in quanto risultati positivi al Covid19. Con il sindaco di Canicattini Bagni, dove un giovane dovrebbe sostenere il 3 settembre i test di Medicina, abbiamo chiesto informazioni e garanzie in tale senso sia all’Università di Catania così come alla Direzione sanitaria della regione Sicilia, senza ricevere alcuna risposta esaustiva del problema. Doveroso allora un intervento urgente da parte della Regione nei confronti dei Ministeri dell’Università e della Salute, per garantire, a questi giovani studenti in quarantena, una alternativa e, soprattutto, un diritto che se escluso potrebbe segnarne il futuro».
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