“La cronica carenza di medici negli ospedali del Siracusano è anche figlia di scelte politiche e manageriali che, invece, privilegiano altri territori, come Catania”. Lo afferma il coordinatore del Mpa di Siracusa, Mario Bonomo, intervenendo dopo la messa in onda della puntata della trasmissione di BlogSicilia “Sulle strade di Siracusa” dal titolo Sanità senza medici. 

Il peso dell’ospedale San Marco su Lentini

“Il presidente dell’Ordine dei medici di Siracusa, Anselmo Madeddu, ha parlato di una programmazione nazionale sbagliata ma registro – assicura Bonomo – che questa emergenza non si vive negli ospedali di Catania. Prendiamo ad esempio, il San Marco di Catania: è diventato un polo di attrazione per molti medici ed infermieri specie quelli che lavorano a Siracusa. E a dimostrarlo è la sua collocazione geografica, a ridosso di quello di Lentini, che, è stato, a sua volta, concepito per l’utenza della zona nord del Siracusano. La capacità attrattiva del San Marco interessa non solo il personale sanitario ma anche l’utenza, portata, naturalmente, a recarsi dove ci sono medici”.

Effetto domino su Siracusa e le scelte su Avola

Nell’analisi sulla gestione del sistema sanitario nel Siracusano, il coordinatore del Mpa ritiene che l’ospedale di Siracusa subisca gli effetti di altre scelte, tra cui quella di spostare risorse al Di Maria di Avola

“Gli effetti si riverberano anche sull’ospedale di Siracusa che, oltre ad essere schiacciato a nord, è compresso a sud dalle scelte politiche ed aziendali tese a favorire l’ospedale Di Maria di Avola. Se, per esempio, per aprire il reparto di Ginecologia ad Avola, sottrai personale dall’Umberto I, è ovvio che l’Umberto I subisce un ridimensionamento. Purtroppo, nella gestione della sanità intervengono due aspetti: le logiche economiche, per il contenimento dei costi, e quelle politiche. I manager, tanto per intenderci, devono tenere conto degli indirizzi della politica”.

Nuovo ospedale

Per il coordinatore del Mpa, la sanità siracusana paga la mancanza di un polo d’eccellenza ed il nuovo ospedale, il cui iter di realizzazione è in corso, rischia di trasformarsi in una cattedrale nel deserto.

“Il nuovo ospedale di Siracusa è certamente un obiettivo importante – dice Bonomo – ma non è che si realizzerà dall’oggi al domani, per cui rischiamo di averlo quando sarà ormai fatta terra bruciata. Cioè, quando i posti letto saranno ridotti ancora e con una sanità privata che giocherà un ruolo ancora più forte. Alla luce di queste condizioni, perché mai un giovane medico dovrebbe rimanere a Siracusa visto che l’offerta sanitaria è precaria”.