Il degrado della pietra del Teatro greco di Siracusa è legato a fenomeni naturali più che alla presenza della copertura in legno montata per gli spettacoli classici che, secondo alcuni archeologici, “soffocherebbe” l’antica cavea.

Il geologo

Ne è convinto un geologo siracusano, Giuseppe Ansaldi, ex presidente dell’Ias,  che interviene sul dibattito legato alle condizioni del Teatro greco ed ai rischi che comporterebbero i 12 concerti di musica pop e rock previsti quest’estate. Il geologo, nella sua analisi, spiega le ragioni per si formano nella roccia quelle carie, su cui si è espresso il professore Lazzarini dell’Università di Venezia.

Le cause del degrado

“Il degrado della roccia è legato – dice Ansaldi – a fenomeni naturali, principalmente alle acque meteoriche e alla presenza di CO2 in atmosfera, che se associata, nelle zone industriali, alla presenza di ossidi di azoto e anidride solforosa, rendono sufficientemente acide le piogge che svolgono un’azione di dissoluzione del carbonato di calcio, in altre parole le piogge “sciolgono” il calcare, ovviamente nel lungo tempo . L’azione congiunta di questi fattori per il tramite delle acque meteoriche determina altresi una erosione meccanica penetrando nelle microfratture della roccia, allargandole e favorendo i fenomeni carsici, caratteristici di questo tipo di roccia rendendola “cariata e alveolizzata”.

Il geologo, in merito agli interventi di protezione del Teatro greco, ritiene che la soluzione esista.

“Ecco il motivo di degrado della roccia calcarea che si manifesta in tempi piuttosto lunghi. Per questo bisognerebbe intervenire, per quel che si può, con una manutenzione ordinaria e straordinaria, mettendo in conto interventi che siano in grado di intercettare e allontanare le acque meteoriche a monte e, contestualmente, realizzare le opere di restauro e di consolidamento ritenute necessarie”.

Suoni non pregiudicano le pietre

Secondo le tesi del geologo, appiano infondati gli allarmi sulla pericolosità dei suoni che rischierebbero di compromettere le pietre.

“Ho letto affermazioni – dice il geologo Giuseppe Ansaldi – apodittiche assai discutibili sostenere che l’impatto acustico degli spettacoli musicali produce lo sfarinamento dell’ammasso roccioso calcareo, ma non danneggia i timpani, che il teatro greco è un ecosistema con flora e fauna, che la presenza di migliaia di spettatori che si muovono sugli spalti, ma solo in occasione dei concerti in questione, può produrre il collasso della roccia e il suo conseguente degrado”.

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